"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

lunedì 24 agosto 2009

Piacere senza peccato: i ventaglini di pasta sfoglia

Buongiorno a tutti... Intervengo oggi con questa ricettina sfiziosa e semplicissima. In generale non sono per le cose complicate, ma adoro quelle preparazioni che, nella loro semplicità, danno un risultato bello a vedersi, buono a mangiarsi, sfizioso a contemplarsi.... E questi ventaglini, che si trovano spesso belli esposti nelle vetrine dei panettieri o dei pasticceri, sono così. 
Apparentemente sembrano emergere da chissà quale difficile atto creativo, ma sono in realtà davvero facilissimi... l'unica cosa, in teoria, più complessa e laboriosa è la pasta sfoglia, se la si pretende home-made. Io, che non ho di queste pretese, la compro già fatta. E la ricetta è tutta in discesa, d'una semplicità quasi disarmante... E' presente in casa mia da quando ho memoria (infatti mia madre la ebbe dalla madre di una mia compagna di asilo, tanti tanti anni fa...), e la pubblicazione di questo post può essere visto, forse, come un omaggio alle ricette della tradizione della mia famiglia. Oltre che un dolce, cauto, immergersi nei ricordi...

Questi ventaglini hanno sempre accompagnato le feste di compleanno, le serate in compagnia, le calme chiacchierate di fronte a una tazza di tè... Sono degli sbuffi di bontà fenomenali, dei dolcetti intriganti e adatti ad ogni momenti della giornata, friabili e croccanti...


Uno stelo della sfera terrestre,
fragile come luce stellare,
in attesa di essere di nuovo gettato
nel flusso della creazione 
(Edgar Lee Master, "Antologia di Spoon River"



Ventaglini di pasta sfoglia



Ingredienti
  • 1 rotolo di pasta sfoglia già pronta (meglio se di forma rettangolare) 
  • alcuni cucchiai di zucchero. Fino a poco tempo fa ho usato sempre lo zucchero semolato: da poco l'ho sostituito con lo zucchero di canna (vi ho già parlato, vero, della precedenza che gli do?  01[1].gif)


Procedimento: Esso è più difficile a spiegarsi che a farsi e vedersi. Per questo ho deciso di inserire una foto per ogni passo importante, così da render chiaro il procedimeto.
Cominciate stendendo il rotolo di pasta sfoglia su un piano che vi sarete premuniti di infarinare.














Poi cospargete la sfoglia, su ambo i lati, con lo zucchero (di canna o semolato, a seconda di quello scelto ovviamente), aiutandovi con un mattarello perchè lo zucchero aderisca meglio.






























Individuate la metà del rettangolo e, per non perderla ed aver sempre presente dov'è (son rischi che si posson correre...), segnatevela con un coltello.

















Partendo da un lato, arrotolate la sfoglia verso il centro e lì fermatevi.






Fate la stessa cosa partendo dall'altro lato, fino a che i due rotoli non si ricongiungono nella linea centrale.






















A questo punto siete più che a metà dell'opera (anche se siete esattamente a metà della sfoglia 48.gif): da questi due rotoli appaiati tagliate delle fette di circa 1 centimetro di spessore, millimetro più millimetro meno.





























Mettete i ventaglini così ottenuti in una teglia coperta di carta da forno

















e infornate a
forno già caldo a 200 ° C per 15 minuti, o comunque finché non sono dorati (dopo prove e prove, 15 minuti è risultato il tempo ottimale per il MIO forno ma, come sappiamo, ogni forno è una creatura a sé). La fase della cottura è la più delicata, perché bisogna azzeccare il tempo giusto: c'è il rischio che scuriscano troppo o che restino troppo molli, se solo li si tiene un minuto in più o in meno...
















Trasferiteli in un piatto e gustateli belli caldi e croccanti.
Sono buoni anche freddi, si conservano egregiamente per giorni in un contenitore per alimenti...




Mi è stato detto da utenti conosciuti sul web nei vari siti di cucina che in certi luoghi (in certe zone dell'Italia del Sud, mi sembra, ma non vorrei fare una gaffe geografica...) questi si chiamano prussiane. Io li ho sempre chiamati, non so nemmeno perché (probabilmente tradizione familiare anche codesta), ventaglini... In ogni caso, si tratta di una pura differenza di forma: ventaglini o prussiane che siano, rappresentano un delirante attimo di godimento e di piacere, senza peraltro comportante una grossa colpa in termini dietetici perché un ventaglino non rappresenta certo un attentato in termini calorici...
(ma son certo tentatori, perchè uno tira l'altro...)


Un caro abbraccio e un salutone


11 commenti:

  1. eh si questi sono meravigliosi io tempo fà gli ho fatti salati col pesto!e questi sono in lista per le prossime cose da sfornare 'come arriva una ventata di aria fresca però' baci cara...

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  2. Ciao ma che belle che sono!! e chissà che buone
    Bravissima da fare sicuramente anche come dolcetto dell'ultima ora...

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  3. Ma allora si fanno così! Che meraviglia, li ho sempre ammirati al panificio, ma non credevo assolutamnete che potessero uscir fuori dalla pasta sfoglia. Questo è un banalissimo esempio di come la mia mente alle volte complichi cose che poi, invece, son semplici. Grazie per l'illuminazione. Piacere di fare la tua conoscenza.

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  4. bellissimi e buonissimi!!!! brava 1
    ciao Reby

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  5. Ciao Giulia, piacere di fare la tua conoscenza,mi piace un sacco questa ricetta, adoro la pasta sfoglia... anche se, come tutte le cose buone fa lievitare. Ho visto che ti sei iscritta tra i miei sosteniori, mi fa piacere, bello il tuo blog; non posso far altro che ricambiare l'iscrizione, così ti tengo d'occhio per le prossime ricette!

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  6. @fiorix: Ohi, mi fa davvero piacere riaverti anche per questi dolcetti... Interessante l'idea di prepararli salati, non ci avevo mai pensato. Grazie del suggerimento cara :-)

    @Francesco: Ciao! Mi fa piacere che abbiano stuzzicato il tuo interesse... Hai fatto bene a catalogarli come dolcetti "dell'ultima ora": si preparano in un niente e sono deliziosi, ottimi per una cena improvvisata o per preparare stuzzichini all'ultimo minuto...

    @Alessandra: Il piacere è tutto mio ^_^
    Capisco appieno la tua sensazione di stupore riguardo a questi ventaglini: ci sono molte cose (in cucina, ma ovviamente anche in altri campi) che suggeriscono di primo impatto chissà quale gran processo e si dimostran poi, nel farsi, banali, pur dando un risultato eccellente.

    @Rebecca: Semplicemente grazie, sei molto gentile ^_^

    @Susy: Ciao, piacere mio! Grazie per i riconoscimenti fatti al mio blog... Spero troverai altre ispirazioni ricettariose che siano di tuo gusto. Anche il tuo blog è molto interessante (è tua l'idea di quelle fantastiche sfogliatine alle pesche che da qualche tempo progetto di provare...)


    Un abbraccio e una buona giornata a tutti


    Giulia

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  7. Ciao Giulia, la ricetta delle sfogliatine alle pesche l'ho copiata da Barbara di http://barbara-mezzogiornodicuoco.blogspot.com come specifico nel post, (giusto per dare a Cesare quel che è di Cesare)sono deliziose ed anche queste possono essere un dolcetto dell'ultima ora, a presto ciao.

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  8. Hai proprio ragione, ormai sono diventati una tradizione familiare (*_^)

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  9. @susy: Sì, l'ho letta nel tuo post la precisazione sulla matrice della ricetta... io ti ho ringraziato perché le ho scorte, tempo fa, casualmente, sul tuo blog, che poi ho ritrovato altrettanto casualmente adesso che ho aperto il mio bloh :-) E' grazie a te che ho conosciuto questa sfiziosissima ricetta, e per questo ho voluto ringraziarti.

    @groppona: Ci son tradizioni che è giusto si conservino a lungo (non tutto ciò che è considerato tradizione, secondo me, merita solo per questo di esser mantenuto e difeso): e i ventaglini sono decisamente una di queste tradizioni irrinunciabili e da ripetersi e conservare nella memoria e nel gusto ;-)

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  10. Fantastiche ;-))da fare al piu' presto ..grazie per l'incoraggiamento a farle malgrado la dieta , staremo attenti se no' l'uno tira l'altro grazie Annamaria

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  11. @ABBI FIDUCIA NEL SIGNORE: La dieta permette uno sfizietto ogni tanto, no? ;-) L'essenziale è non cedere alla tentazione e gustarne solo uno... tanto più che ritengo che una cosa gustata in minime quantità, appunto perché minima, ci guadagni quasi di valore e, indirettamente, di sapore.
    Grazie per il commento Annamaria
    un abbraccio

    Giulia

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