"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

sabato 26 settembre 2009

La filosofia del perenne-sostegno-al-perdente: come dare sapore al tofu vestendolo di zucchina

Non me ne faccio un vanto, perché non credo lo sia; ma è un habitus mentale che istintivamente tendo ad adottare o, per restare nella metafora dell'abito, ad indossare (perdonatemi questo basso umorismo... posso incolpare solo la stanchezza e questa mezza euforia per aver sostenuto, stamane, l'ultimo esame della mia laurea specialistica ) . E' quella tendenziale abitudine a identificarmi con i perdenti, gli esclusi, gli emarginati, o ancor meglio quelli comunemente definiti "sfigati": quelli che nessuno vuole, che nessuno considera... Non mi conoscete, ma penso che con un attimo di sforzo capirete le innumerevoli interpretazioni che possono darsi a quest'atto: una istintiva immedesimazione e identificazione col perdente, perché anch'io mi reputo tale; una ricerca (in)consapevole del perdere per il fatto che non mi mette in difficoltà, che non spicca mai per una sua superiorità; un'istinto di "crocerossina" che perennemente si rinnova... E forse, chissà, quante altre.
Non so bene quale tra queste sia la vera ragione, se ve ne è una sola... e anche di questo, permettetemi di dubitare. Un tale di nome Carlo Emilio Gadda ha sostenuto che un evento non è ascrivibile a una sola causa, ma a una fitta rete di concause, di fattori che hanno contribuito al suo determinarsi: non giungerò mai ai toni quasi apocalittici di Gadda nel suo denunciare l'impossibilità di venirne a capo, il regresso ad infinitum che l'immergersi nel fitto delle concause comporta... ma è anche vero che le cose, nella vita, spesso sono molto più complesse di come le vogliamo far sembrare. E anche in questa mia propensione, probabilmente, si mescolano molte tendenze, molte insicurezze, molti fattori eterogenei; dovrei conoscermi molto di più per arrivare a una individuazioni quasi azzeccata, dovrei scavare in verità o ricordi che possono farmi male, e mostrare una me che non mi piace. Prima o poi lo farò del tutto (giurin giurello, parola di pastorello ), o comunque più di quanto non faccio già ora... Mettersi in discussione è uno sport faticoso. Necessario, sì, ma tremendamente faticoso.
Questa lunga premessa serve a denunciare  come coerente con questa mia propensione la simpatia e il connubio che ho instaurato con l'alimento tofu: il tofu è uno degli alimenti disprezzato, irriso, non riconosciuto ed evitato (non da tutti ovvio... ci sono naturalmente molti altri estimatori e consumatori di tofu, naturalmente...). Riconosco che una ragione c'è, vista la sua natura insapore. Eppure per me il tofu ha rappresentato, forse, al di là di questa mia istintiva simpatia per i non-vincenti, una vera sfida con me stessa e con lui: la sfida di riuscire a dargli sapore, di renderlo gradevole agli occhi e al palato.
E questo suggerimentino, colto sulla confezione del tofu stesso, mi ha dato modo di provare una ricettina molto gustosa, gradevolissima e, per di più, scenografica. Fa una gran figura nel piatto! 
Ho usato così, per la prima volta, in maniera funzionale, quelle zucchine tonde che non sono mai presenti nel frigorifero di casa (appunto perché adatte a ricette scenografiche come quella che vado proponendovi) e che ho dovuto acquistare apposta per questo esperimento culinario... esperimento che, testato solo su me stessa (e quindi su un campione alquanto limitato), ha ricevuto il mio benestare. Non è mai tardi per riuscire a conquistare una propria dignità... e ritengo, anzi sostengo, che questa ricetta dia al tofu una decisa e sentita dignità gastronomica)



[...] e i colpi si ripetono ed i passi,
ed ancora ignoro se sarò al festino
farcitore o farcito. L'attesa è lunga, 
il mio sogno di te non è finito
(Eugenio Montale: "La Bufera")



Scrigno di zucchina con cuore di tofu






Ingredienti (per una persona)
  • 80 g di tofu (metà panetto)
  • una zucchina tonda
  • un pomodoro maturo tagliato a pezzi (io ho usato una manciata di pomodorini e un cucchiaio di polpa di pomodoro che giaceva in frigorifero da qualche tempo e gridava il suo bisogno di essere smaltita)
  • mezza cipolla tritata
  • uno spicchio d'aglio
  • sale
  • origano
  • peperoncino fresco, se piace (a me piace!)
  • pane grattugiato q.b. (la ricetta originale prevedeva il parmigiano... a me è piaciuto sostituirlo con il pangrattato, ed il risultato è stato comunque molto gustoso)



Procedimento: Incidete con un coltello la parte superiore della zucchina, toglietele il "capo" e scavatene l'interno, tenendo da parte la polpa scavata. Dovete ottenere nel globo della zucchina una cavità, in cui metterete l'impasto di tofu, polpa, pomodori, cipolla.
Fate rosolare in una padella la cipolla tritata (insieme al peperoncino, se lo usate), poi aggiungervi il pomodoro a pezzi e la polpa della verdure scavate. Lasciate cuocere per 10 minuti.
Trascorsi i 10 minuti, aggiungere il tofu sbriciolato e lasciarlo insaporire per qualche minutino, poi condire con aglio tritato, origano e sale.
Per quanto riguarda la zucchina scavata, che fungerà da contenitore, la ricetta non dava prescrizioni al riguardo, quindi sembra possibile lasciarla cruda fino ad adesso e poi cuocerla in forno una volta farcita. Ho preso la precauzione di metterla un 5 minuti nel forno caldo per ammorbidirla un po'... ma non credo sia un accorgimento necessario.
In ogni caso, una volta fatto insaporire il tofu, trasferite il composto nella zucchina scavata, cospargete con il pangrattato e cuocete in forno in forno preriscaldato a 220° C per 20 minuti.
Una volta sfornata la zucchina ripiena, gustatela calda, è una delizia!















N.b.: l'unico inconveniente che devo denunciare è la tendenza della zucchina ad attaccarsi alla padella in cui la si fa cuocere in forno. Almeno, a me è successo così: avevo oliato la padella, ma la zucchina si è comunque attaccata. Il risultato, sia in termini estetici che di gusto, è stato quasi ininfluente, ma è comunque una "scorrettezza" che devo far presente. Magari è meglio cuocerla in una teglia da forno, che non in una semplice  padella (neppure antiaderente, tra l'altro...)


E adesso, dopo questo, spero non vano, tentativo di proporre il tofu con una veste nuova, carina e simpatica, vi saluto e vi auguro una dolce buona notte....

Un abbraccio e un saluto grande



Giulia



 


4 commenti:

  1. Non avevo visto questa tua creazione essendo assente da casa quando l'hai preparata (*_^) Molto, molto scenografica e sicuramente molto buona :-))

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  2. Ciao...è davvero un bel post!!! In verità anche io mi sento spesso tra gli "sfigati" spero almeno in un miglioramento futuro della mia condizione!!!! complimenti per la ricetta a presto

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  3. @groppona: Eh no, queste cose eccentriche, e che soprattutto prevedono l'uso di un materiale così esotico come la zucchina tonda, me le riservo per quando son sola ;-)
    Anche se, osservo qui, non necessariamente si debbono usare le zucchine tonde, che pure son ben coreografiche, ma ogni verdura che si presta ad essere riempita: melanzane, peperoni, zucchine "normali" etc....


    @Pakkaramu: Thanks ^_^ I hope you like my blog


    @Pasquy: Grazie, il tuo commento mi riempie di gioia... Come ho detto, anch'io spesso mi sento tra gli sfigati ma, come te, spero e voglio anch'io un miglioramento futuro. Ti ringrazio per l'apprezzamento della ricetta, sei davvero gentile
    un abbraccio


    Giulia

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