"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

lunedì 16 novembre 2009

Il tempo se ne vola via e anche l'età dell'uva sta finendo... nostalgia e un agrodolce in torta salata quasi di ricordo...

Il fascino del passaggio. Il passaggio da un'età all'altra, da un anno all'altro, da un'epoca altra. Il passaggio che scandisce la nostra vita finita di esseri finiti.
Non che mi angosci più di essere finita e mortale, e l'idea di dover cessare di esistere, sebbene sia questo terrore ad aver generato in me, secoli fa ormai, un'ampia crisi mistica. (parlo di secoli anche se sono anni, perché ero bambina ed avevo una sensibilità lontana secoli dal modo di guardare che ho adesso) . Ma il passaggio è un pensiero che non riesco a scrollarmi di dosso.
Mi ha assillato fin dai 15 anni il riflettere su come il tempo se ne passa via, lasciando a noi del presente solo un ricordo di quello che fu. E la me del presente tende a svanire in attimo, subito superata da quella me del futuro che adesso sono diventata...
Sì, erano pensieri ossessivi di un'adolescente che così si gloriava di essere "profonda"  e riflessiva. E molte argomentazioni che portavo erano più retoriche che altro.
Ma questo pensiero, sempre presente, del passaggio, mi è rimasto dentro.
E tende a risorgere, a risplendere di nuova vita, in questo periodo dell'anno. Associo novembre, più che dicembre, alla transizione che precede il passaggio; e in questo lo allineo a tutte quelle epoche, che ricordo di aver studiato a scuola e all'università, "di passaggio", in relazione a cambiamenti storici sociali scientifici filosofici di pensiero di modi di guardare al mondo (sì, tutto di questo, perché se un po' i miei studi mi hanno insegnato, è che la realtà è una miscela di componenti reciprocamente relazionate e incidenti l'una sulle altre: un cambiamento nella storia, o nella società, nelle scoperte scientifiche, porta quasi necessariamente a un cambiamento nel modo di guardare al mondo, all'essere umano, al suo ruolo nel mondo stesso...)... epoche in cui le certezze, o quelle ritenute fino ad allora come tali, vacillano. Ricordo di aver adorato, e di amare ancora, quei periodi, perché tendono a partorire degli artisti e degli scrittori tremendamente interessanti.
E' legge di natura che ogni cosa debba passare. Passare, cambiare, trapassare. E non lo si può impedire, nemmeno con tutte quelle macchine di illusioni che l'essere umano, sconcertato di fronte alla sua impotenza, ha costruito. Siamo stati da sempre dei bei presuntuosi eh? Abbiamo avuto e ancora abbiamo presunzione d'assoluto, d'immortalità, quando questa è chiaramente impossibile...
Eraclito, che forse era più onesto, o meno ossessionato di noi dal pensiero del non-esserci-più, l'aveva già capito, nel suo famoso motto "πάντα ῥεῖ" (badate bene, non so nulla di greco! Ma la frequentazione piuttosto assidua di corsi di filosofia mi ha insegnato a scrivere e più o meno a pronunciare certe paroline che pare siano importanti nello studio del pensiero... ): tutto scorre, la realtà è regolata da un incessante divenire. A dire il vero Eraclito è vissuto così tanto tempo fa, e di lui ci restano così pochi documenti, che forse è azzardato da parte mia affibbiargli la responsabilità di una dottrina che riconosce alla realtà la caratteristiche di essere continuamente diveniente (pare che sia più da attribuirsi al suo discepolo Cratilo, che estremizzerà le posizioni del maestro).
Ma che "panta rei", cioé che tutto scorra, mi sembra un'evidenza innegabile, che non abbisogna della presenza di un qualche filosofo.
Ogni giorno passa, ogni giorno si lascia dietro ricordi, dolori, gioie, incontri. Ogni giorno spegne le speranze che abbiamo potuto nutrire, o le vede realizzate.
E ogni giorno ho un motivo in più per guardarmi indietro, per osservare quanto ho fatto finora e per masticare ancora una volta l'amaro boccone di Nietzsche, che col suo eterno ritorno ci chiese:  

Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione…
(F. W. Nietzsche, "La Gaia Scienza")

Se dovessimo riviverla per tutta l'eternità, questa nostra esistenza, con tutti i suoi fatti, senza poterne cambiare una virgola, come ci sentiremmo? Ogni scelta lega per l'eternità, ogni passo ci vincola per sempre, ci chiama a una responsabilità che si estende all'infinito... così disse anche Milan Kundera nel suo libro più bello... (è da lì che ho dato all'"eterno ritorno" questa interpretazione, elevandolo a mia guida morale, anche se per ora è rimasta una guida quasi solamente teorica ). Guardarmi indietro spesso mi fa male, mi fa pensare che io, questa mia vita, non sarei mai disposta a ripeterla per l'eternità tutta uguale. Ma il tempo corre avanti e non si ferma, né permette inversioni: per fortuna, forse. Apre il futuro di molteplici opportunità ma chiude il passato degli errori, o delle vittorie, fatte, non permettendo revoca né redenzione. E ogni cosa passa. E la ciclicità delle stagioni si avverte anche sulla tavola, non solo nei cambiamenti fisiologici che avvengono in tutti quelli che mi circondano (padre, madre, sorella, cani, gatti, amici etc...), mostrandomi come ineluttabilmente, inesorabilmente, si passa. Tra poco è passato il periodo dell'uva, ma per adesso che ancora si trova voglio lasciarvi questo assaggio dolce... anzi, agrodolce. Una torta salata meravigliosa che ho scovato sul blog Piccole Magie Vegan, fonte di sempre preziose e originali ispirazioni: con una base integrale e una copertura di uva e cipolle. E una spruzzata di peperoncino, innovazione mia, che stempera il dolce degli acini d'uva. Pur nella perplessità, ho deciso di tentare, e che golosa scoperta è stata! In famiglia piace a tutti, ma io ci vado matta.Sarei capace di mangiarmene una intera. In ricordo di quest'autunno che ci va abbandonando, e come riscatto al mio iniziale delirio nostalgico-temporale [pensate un po', per introdurre il fatto che voglio pubblicare la torta perché tra un po' non c'è più uva e sarebbe fuori stagione vi ho annoiata con quel patetico discorso sul tempo, sul passaggio, su Eraclito... Sono un caso irrecuperabile, spero mi scuserete...], vi lascio con un grappolo d'uva e un po' di cipolle, in un connubio forse originale, ma terribilmente godurioso ...            



 
Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Anice&CannellaLe nostre migliori ricette del 2009 
  
e alla raccolta di Veronica de La Cucina Deliziosa, Torta salata mon amour






nb: Fiera delle mie accresciute capacità informatiche, sono contenta di annunciarvi la presenza, appena sotto il titolo del blog, del link che rimanda all'indice delle ricette, organizzate in maniera più o meno ordinata. Ringrazio di cuore Micaela del Criceto Goloso per avermi esposto chiaramente, nel commento al post su Eluana Englaro del 13 novembre, come fare...Grazie cara, sei stata gentilissima! E chiusa la parentesi, vi auguro una buona sbirciata alla ricetta.      
       
Vola il tempo lo sai che vola e va, 
forse non ce ne accorgiamo
ma più ancora del tempo che non ha età,
siamo noi che ce ne andiamo
(Fabrizio de André: "Valzer per un amore")      



        
Torta salata con cipolle e uva bianca profumata di peperoncino
 
 


Ingredienti (per una teglia del diametro di 24 cm)
  • 200 g di farina integrale   
  • 100 g di acqua     
  • 70 ml di olio (di semi o di oliva, fa alla resa dei conti poca differenza)   
  • 2 pizzichi di sale    
per il ripieno
  • 3 cucchiai di olio   
  • 2 cipolle   
  • 400/500 g di acini di uva bianca        
  • pangrattato q.b.       
  • peperoncino in pezzi      
  •  sale   



Procedimento: Emulsionate nell'acqua i 70 ml di olio. Mescolate la farina con i due pizzichi di sale, poi aggiungete a filo l'emulsione di acqua e olio. Impastate fino ad ottenere una palla liscia e elastica (ed un po' unticcia) da riporre in frigorifero, ben copera, per un'ora. Nel frattempo lavate, asciugate, tagliate a metà gli acini di uva e privateli dei semini. Di codesti mezzi acini tenetene da parte una ventina, che userete per decorare una volta composta la torta. Fate appassire in padella con 2 cucchiai d'olio e il peperoncino spezzettato le 2 cipolle tagliate a fettine. Una volta rosolate, aggiungete i mezzi acini d'uva (tranne ovviamente quella ventina che avete tenuto per decorare). Aggiustate di sale e fate cucoere a fuoco lento fino a quando la cipolla non si è disfatta, lasciando asciugare bene. Tirate fuori la pasta dal frigo, stendetela e mettetela nella teglia unta e infarinata. Bucherellata il fondo con una forchetta e cospragetelo con una manciata di pangrattato, accortezza che fa sì che l'eventuale liquido proveniente dal composto di uva e cipolle venga assorbito e non renda troppo umidiccia la pasta. (magari è un consiglio banale, un'accortezza sciocca, lo so, ma io non la sapevo prima di fare questa torta, e mi fa piacere poter condividere questa "sapienza" con voi, nel caso vi potesse risultare utile). Versate sul fondo coperto di pangrattato l'amalgama di uva e cipolle. Decorate con i mezzi acini tenuti da parte e cospargete la torta con altro pangrattato e un cucchiaio d'olio. Cuocete in forno preriscaldato a 180° C per 20 minuti (o comunque fino a doratura). E' buona sia calda, che tiepida, che fredda, e si fa mangiare volentieri anche il giorno dopo.


         














Vedo adesso che si è fatta un'ora improbabile... Nella speranza di avervi fatto gustare una buona idea, vi auguro una calda e dolce buonanotte.   Spero di leggervi presto buon inizio settimana a tutti      

Giulia    

 

16 commenti:

  1. Cosa potrebbe dirti un cinquantenne come me appassionato di filosofia e cucina nel leggere questo bellissimo post.
    Beh, innanzitutto che la filosofia nasce dalla meraviglia e rimango sempre meravigliato nel leggerti. Sei andata oltre l'avere dei commenti, i tuoi post esigerebbero conversazione, approfondimento, libertà di espressione, tutte cose che non si possono ottenere da un commento.
    Mi immagino allora una conversazione fra noi bloggers, magari fra un bicchiere di vino e una fetta di questa torta gustosa che ci hai insegnato a fare, dove si parla del trascorrere e del senso del tempo.
    I miei filosofi preferiti sono Kant e Aristotele. Il primo, a mio giudizio, è riuscito a raggiungere il punto più alto della consapevolezza e della forza della ragione, l'altro, il grande creatore di un sistema filosofico molto attuale dove il divenire è parte integrante della natura, ha dato un senso al trascorrere del tempo, partendo proprio da Eraclito. Credo che il presente sia l'immagine di ciò che è.
    Il prima e il dopo sono i figli che erano e quelli che saranno del presente. E' un continuo passaggio, nulla è statico. Io penso però che l'oblio non esista, rifiuto l'idea dell'essere che diventa non-essere, quindi per paura tutto deve essere UNO.
    I passaggi, le fasi di cambiamento, fanno parte dei continui presenti. Il passato non è altro che un presente già visto.

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  2. ho letto tutto volentieri, filosofia e ricetta. Complimenti ! ti aggiungo volentieri alla mia lista di blog che non perdo di vista !

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  3. bellissime righe e bella ricetta,complimenti!!

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  4. L'idea del passaggio mi rende triste e nostalgica...ogni tanto penso che il tempo passa inesorabile, d'un tratto distraggo la mente, tenendo presente che la vita è una e va vissuta guardando negli occhi i desideri da realizzare e realizzarli!
    Che arietta succulenta questa torta.
    Baci.

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  5. Ho letto tutto in un fiato, sei una scrittice unica, profonda e meditativa.
    Vedo che anche tu sei vagamente malinconica, adoro il tuo stile!

    Sandy

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  6. Ma che ricetta particolare ... complimenti!!

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  7. sono di frettissima e non ho potuto leggere tutto il post, comunque anche io ho fatto la torta agrodolce di magievegan tempo fa, è veuta buonissima! tuttavia la mia è risultata un po' anti-estetica, quindi non l'ho pubblicata :)
    tornerò a leggere ;) A PRESTO!!

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  8. @logos nella nebbia: Il tuo lungo e interessante commenti mi ha lusingata e interessata (se no perché avrei detto che è un commento interessante? Odio ripetermi, ma questo aggettivo gli calza a pennello). La tua idea di un convito di platoniana memoria tra foodbloggers, e come la proponi te, è davvero allettante… mai avrei pensato di conoscere, mettendo su questa specie di blog, delle persone tanto interessanti e da argomenti così vasti e belli.
    Le tue visite mi riempiono sempre di piacere… anch’io ti visito spesso, ma non spesso lascio i miei ricordi su quello che dici, perché a volte dici già tutto ;-)
    “Il passato non è altro che un presente già visto”: un’espressione meravigliosa, su cui ci sarebbe da riflettere, da parlare, da perdersi, di fronte a un buon conversatore e in uno spazio che va al di là di un commento (o anche, di una risposta a un commento)
    Grazie di essere passato
    Un abbraccio e buona serata


    @Ale: Sono felice di non averti annoiato, né con la “filosofia” né con la ricetta. Il tuo commento mi rende davvero felice. Spero di rileggerti presto
    Un abbraccio

    @nicole: Grazie, sei davvero gentile!
    A presto
    Un abbraccio


    @pagnottella: L’idea del passaggio rende triste anche me, appunto perché mi fa pensare all’inesorabilità del tempo… ma è anche eccitante, per il suo continuo procedere a cambiare e mutare, per quella necessità di guardare negli occhi i desideri e realizzarli, come dici tu.
    La torta è succulenta, confermo dopo prove empiriche ;-)
    Un abbraccio

    @miss Potter: Essere definita “scrittrice” (uno dei miei primi sogni, da bambina, dopo la veterinaria) mi fa arrossire e intimamente gioire. Sì, vagamente malinconica e parecchio meditativa.
    Ti ringrazio sinceramente per il tuo bellissimo commento
    Buona serata

    @maurina: Ciao! Che bello leggerti! Mi fa piacere tu apprezzi questa ricetta… anche se il merito va all’autrice originale, io non so se avrei mai pensato di unire cipolle e uva, per quanto stia cominciando a fare ardite sperimentazioni ;-)
    Un abbraccio

    @Patapata: Ciao cara… Sì, ho letto che l’avevi fatta nei commenti alla ricetta di Magie Vegan, e sono felice tu possa confermare anche qua che è veramente buona.
    Grazie per essere passata anche non avendo tempo
    Spero di rileggerti presto
    Un abbraccio e buono studio (ho letto sul tuo blog che stai studiando per gli ultimi due esami…)

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  9. la transizione è qualcosa a cui non ci si può sottrarre, necessaria direi. e la vita è un cambiamento continuo, nel bene o nel male. io, come te, cambierei molte cose della mia vita passata (buffo è pensare che l'attimo stesso in cui sto scrivendo, diventa istantaneamente "passato"): tuttavia, sarebbe bello non avere rimorsi o rimpianti, ed accogliere con pacifica accettazione l'eterno ritorno di nietzsche.
    non sai che piacere mi ha fatto leggere il tuo bellissimo post, e ovviamente la tua fantastica ricetta! (lunga vita all'indice delle ricette, prima o poi mi insegnerai a farlo!)
    buon finesettimana, baci
    *

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  10. Cara Amica
    Eu li o texto e achei muito interessante pensar que você fez na vida.
    Acho que o "filósofo alemão Friedrich Hegel" ajudou muito com sua teoria dialética.
    (tese, antítese e síntese)
    Parabéns
    PS: Eu sou neto de italiano, eu gosto de comer, bolos, doces e assim por diante.
    Meu avô me disse, comer o que é bom para você :))))
    Parabéns pelo seu maravilhoso blog
    Bom domingo

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  11. Ho scritto un post, l'ultimo, dove ringrazio tutti i bloggers con cui ho scambio di opinioni. Ci sei anche tu.
    Lorenzo

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  12. @tartina: Ciao, che bello averti qui! ^_^ La transizione è necessaria, dici bene, oltre che evolutivamente funzionale… la staticità non è concessa, i mutamenti intervengono anche surrettiziamente, e persino all’interno di una struttura così “perfetta” come può essere il DNA ;-)
    Ti ringrazio per l’apprezzamento, e ancor più per la semplice presenza!
    Buona serata
    Un bacio

    @bondearte: I think I’ve understood what do you saym more or less ;-) Thank you, your words are wonderful and interesting. I would have something to say about the assumed contribution of Hegel ;-) (I don’t’ love Hegel and his dialectical philosophy very well)
    Thank you and good evening
    A kiss

    @logos nella nebbia: Ciao Lorenzo. Sono passata dal tuo blog e ti ringrazio già da qui per il bellissimo pensiero che hai avuto anche per me.
    Un abbraccio e buona serata


    Giulia

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  13. Tutto nasce, cresce, deperisce e muore.
    Questo è il destino dell'intero pianeta.
    Anche a me fa paura il "passaggio" e non c'è filosofia che ci puo aiutare...credo.
    Bel post e grazie per la tua visita sul "l'angolo della mia poesia"
    Ciao.

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  14. se prorpio dobbiamo riviverla in eterno questa vita allora cerchiamo di non sbagliare niente in questa prova generale, sia che la vita sia una e irripetibile sia che sia solo un' anello di una catena di ripetizioni quello che conta è non lasciare niente di intentato........... sarà ma stasera sono ottimista

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  15. Ciao! è la prima volta che capitiamo sul tuo blog, ma siamo state attirate da questa torta dai sapori agrodolci! davvero un'ottima idea..peccato non averla vista prima per la nostra raccolta ;)
    bravissima!
    baci baci

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  16. Merry Christmas and Happy New Year! XO
    Nina

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Ogni commento, ogni osservazione, ogni domanda è una traccia di voi che resta nel mio blog e nella mia mente, e per me motivo di gioia e soddisfazione. Per questo e non per altro chiedo la moderazione per tutti i commenti che ricevo, per non perderne nemmeno uno... ^_^

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