"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

giovedì 29 ottobre 2009

Come la realtà nella sua complessità di sfumature, dove "bello" e "brutto" si intersecano continuamente: premio, plagio, e una ricetta sempre quasi-rossa, il risotto ai mirtilli di Giallo Zafferano...

Ho così poco tempo per aggiornare (e me ne scuso... più o meno due settimane senza quasi dar segni di vita) che quando trovo un momento per farlo devo ammassare insieme una serie di notizie, se ce ne sono, insieme all'ovvia, immancabile, ricetta.
E il rischio è che mi risultino dei post enormi e ingestibili, che annoiano prima della fine e che fanno sì che le notizie che ci ho messo dentro, se in qualche modo importanti, possano essere ignorate.
Ma questa con cui comincio non voglio che sia ignorata. Se in qualcosa questo post sarà differente, è che non voglio fare (troppa) filosofia, ma denunciare un atteggiamento ignobile, la cui denuncia gira da qualche giorno tra i bloggers e che quindi forse molti di voi conosceranno già.
Io l'ho scoperto dal blog di Rosemarie&Thyme e, seguendo con assiduità (e un po' di sana invidia) il blog di Adriano, mi sono sentita quasi chiamata in causa personalmente. Si tratta di un'azione, ignobile, vile, indegna, di copiatura spudorata: e non, badate bene!, da parte di un altro blogger, ma da parte di una specie di conduttrice, o presentatrice, o ospite fissa, non ne ho idea, di una specie di programma televisivo. (ho tolto ogni riferimento personale e nomina perché pare che la tipa minacci di querelare chiunque la nomini nei propri blog o siti senza lodarla... e nella mia situazione attuale non son proprio in condizione di poter essere querelata... )
Sul suo blog Profumo di Lievito, Adriano informa che il 6 ottobre dell'anno corrente la trasmissione in questione ha mandato in onda la ricetta della crostata di mele e mandorle pubblicata da Adriano nel 2007. Senza naturalmente citare l'autore, l'originale, la fonte dell'ispirazione (anche perché, d'altro canto, ispirazione non vi fu... essendo stata la ricetta copiata pari pari).
La "signora" di cui sto parlando non è nuova a questa pratica di rubacchiare le ricette senza citare l'autore e di spacciarle per proprie. Tempo fa avevo già scoperto che la ricetta di una Ciambella All'Acqua, spacciata dalla tipa in questione come sua creazione, è in realtà di una tale Adelaide. E dal post di Adriano, scopro che anche un'altra blogger, Lydia di Tzatiki a colazione ha subito un simile torto: nel 2003 Lydia pubblicòsul suo blog una Torta Caprese Cioccolato Bianco e Limone, che poi sarebbe apparsa su un libriccino tratto dalla trasmissione televisiva incriminata... senza ovviamente che la fonte, o l'ispiratrice che sia, fosse citata. 
Mi unisco allo sdegno di molti blogger di cui ho letto alcuni post.... La possibilità di condividere, attraverso siti, forum o blog, le ricette che abbiamo fatto e che abbiamo trovato ottime, è meravigliosa per chi ama cucinare. Da quando ho scoperto il mondo culinario di Internet, scoperta che peraltro quasi coincide con il mio aver iniziato a cucinare un po' di più, non ho avuto bisogno di comprare un solo libro di ricette... tranne una raccolta di ricette di tofu e seitan che mi servisse un po' da guida. 
E' quasi scontato che nessuno, di solito, inventa la ricetta di punto in bianco, ma prende spunto, o copia del tutto, da altre ricette proposte da altre persone.
E fin qui non c'è niente di male. Assolutamente.
Ma è doveroso, è dovuto, citare la fonte! Trovo che ci sia qualcosa di esaltante nel ricostruire la genealogia di qualsiasi cosa, anche di una ricetta... risalire da ispirazione ad ispirazione, fino a quello che può essere visto come motore primo (alla moda aristotelica), sempre che un primo motore vi sia e che non si tratti di un regresso ad infinitum.

Ma a prescindere da questa perversione per la genealogia, citare la fonte di ispirazione è necessario, è dovuto, è corretto. E non solo perché quella lì, spacciando per sue ricette altrui, ci guadagna... Non guadagnerebbe certo meno quattrini, se si abbassasse a riconoscere che la sua creazione non è proprio tutta sua, ma che ha preso ispirazione da una ricetta rinvenuta su Internet... sono di pubblica consultazione, le ricette pubblicate sul web, e chiunque può attingervi, non c'è niente di male. Ma che quella voglia farsi, e si sia più volte fatta, bella con le ricette altrui non è accettabile!
Una più ampia e informata disquisizione sul tema del plagio l'ho letta sul blog Il the delle cinque che vi invito a visitare per una maggiore comprensione... 
Ci tengo a denunciare questo ennesimo plagio, anche perché io, ancora nuova nella vita di blogger, non credevo fosse un fenomeno così diffuso... e non certo da parte di una specie di "personalità pubblica" che mostra le "sue" ricette in televisione e le diffonde stampandole su carta, ma tutte a suo nome!


E ci tengo anche a denunciare, ma stavolta in senso buono, l'iniziativa di Rosemarie&Thyme, cui voglio e assolutissimamente voglio aderire: la proposta lanciata a tutti i foodbloggers di preparare la crostata di Adriano e di pubblicarla tutti lo stesso giorno (domenica 8 novembre) con lo stesso titolo (La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio). Mi sembra un'iniziativa non dannosa, che certo non turberà la colpevole (sempre che ne venga a conoscenza) e non la spingerà a una ardua crisi di coscienza, ma che ci mostrerà come un fronte compatto contro il plagio .

E adesso vi porto a cose un po' più leggere e carine...

Irene e Gennaro de Il Magico Forno sono stati così gentili e cari da ritenermi degna di un premiuzzo davvero simpatico, che non mi sarei mai aspettata e che mi riempie di piacere.Grazie davvero, siete stati gentilissimi, oltre ad essere una bellissima coppia con un fantastico e aggiornatissimo blog!  


La "traduzione un po' a senso" la copio da Il Magico Forno (con delle correzioni dovute al fatto di volerla rendere più fluida in italiano... non perché conosco le lingue straniere in una misura quanto meno lodevole

Esseri invisibili, ma che danno amore, danno compagnia, ci prestano attenzione, parlano da dentro il proprio cuore. Sono grato per il sostegno, perché ci sei  alla mia finestra e fai del mio un giorno di più.

Ringraziando Irene e Gennaro delle meravigliose parole di cui mi ritengono degna, giro il premio a:


Sì sì, lo so che alcuni nomi li ho già citati nel dare gli altri due premi precedenti... ma che ci volete fare, le mie Muse sono più o meno sempre quelle...

 


E adesso, per concludere in dolcezza, la ricetta ... Ha anch'essa un colorito quasi rosso, come i panini del precedente post, anche se trattasi qui di un rossiccio che è quasi violaceo, e che quindi, in un certo senso, per il minor pallore, può essere visto come un accenno di speranza.
Anche se, per come vanno le cose a livello politico, non so se può esserci speranza... voi cosa ne pensate della vittoria di Bersani? pensate che permetterà al Pd di assumere una vera fisionomia da vero partito d'opposizione? 
perché, anche se non condivido l'impostazione generale del Pd (e la commistione di troppe anime al suo interno), è lui l'unico grande organo di opposizione che potremmo avere, per ora... 

Vi delizio con un risotto che è stato per mesi una mia ambizione preparare... Alla fine, nel settembre di quest'anno, ce l'ho fatta .Ho preso spunto qua e là sul web, ma l'ispirazione più grande viene da Giallo Zafferano cui, quindi, riconosco la paternità quasi totale del piatto. Io ho mutato più che altro le dosi dei mirtilli, poiché nella ricetta originale erano previsti 250 grammi e io ne avevo solo 125....


Mezza vita è trascorsa:
dolore fu ed errore, ora per ora!
Cerchi ancora? Perché? - -
Giusto questo io cerco - il suo motivo
(Friedrich Wilhelm Nietzsche: "La Gaia Scienza")



Risotto ai mirtilli ed erba cipollina




mercoledì 14 ottobre 2009

C'è qualcosa di quasi-rosso nei miei pensieri.... e non parlo solo della mia coscienza politica: i panini con la barbabietola. E oltre, l'appello per i gatti di Gabbi.

Non riesco a capire l'Italia... sempre che abbia un senso parlarne come di Italia, in questa epoca di particolarismi, di quasi-trionfo della Lega Nord. Ma dal momento che, a livello internazionale, abbiamo senso come Italia, e che il Governo risponde di tutta quanta la penisola, ripeto che non riesco a capire l'Italia.
.... a ben pensarci, non sembra buffo personificare un pezzo di terreno, di rocce, di fiumi, d'erba?
Non c'è niente da capire di parte di un continente.
E probabilmente la mia difficoltà deriva dalla non-comprensione di chi vive in Italia, di quelli che per ora si definiscono italiani. O forse, ancora di più, di quelli che pretendono di rappresentare gli italiani. Non amo Silvio Berlusconi, e su questo siamo chiari, e ogni giorno mi chiedo, in un domanda ossessiva sempre ritornante, come una maggioranza (o comunque una percentuale tale da averlo portato al Governo) di italiani possa simpatizzare e parteggiare per una persona del genere... una persona che non ha niente della personalità del "politico", che è entrato in politica perché era un farabutto e che farabutto rimane, nonostante il suo falso sorriso e le sue battute sempre e comunque fuori luogo. Berlusconi mi sembra, più ancora che gli altri, la negazione totale di ciò che un politico è.
Ma il mio discorso d'apertura è più generale. Perché è la classe politica italiana nel suo complesso a lasciarmi con l'amaro in bocca. 
Da una parte c'è lui, il Silvio, con tutto quello che di anti-politico rappresenta, votato solo ai suoi interessi e ipocrita nel negarlo, pronto ad affermare una cosa e a negarla l'attimo dopo, a fare battutine "simpatiche" presso gli altri leader politici europei (che ne sono anche alquanto imbarazzati ), a intrecciare tresche con escort e con minorenni... affiancato dalla Lega Nord e da Bossi con il suo sciatto (ma a quanto pare efficace) populismo, si pensi alla sua ormai storica dichiarazione di "avercelo duro" (e io mi son sempre chiesta, ma ce l'hanno duro anche le donne della Lega? )... al punto che il migliore di tutta la tresca al governo è Fini. In un certo senso lo stimo,  nonostante la divergenza totale di idee politiche, perché lo trovo davvero un politico... mica come Silvio .
Ma dall'altra ci sono gli altri...! L'opposizione che non si oppone, il PD silente e lacerato dalle sue diatribe interne, attaccati al loro "seggiolone", al loro posto al potere, e molto contenti di averlo conquistato faticosamente. Il PD che sta provando ad unire anime discordanti e dissidenti e che spreca tutte le energie per sedare i contrasti interni... e che non si oppone davvero. Riconosco anche il ruolo, positivo, dell'Italia Dei Valori, ma ne so così poco che preferisco non addentrarmi nella trattazione di questa... però mi è sempre sembrata più pronta a opporsi a questa sorta di dittatura ammorbidita che il regime-Berlusconi ci sta preparando...
Ci sta addormentando il cervello, la coscienza, distorcendo la verità e parlando quasi di una dittatura mediatica della sinistra... solo perché è ancora concessa la libertà di espressione e di opinione anche di chi ha l'ardire di contraddirlo e pensare diverso da lui!
L'opposizione mi sconforta, ma Silvio Berlusconi mi imbestialisce. Lui, e quella percentuale che gli vuol credere... perché qualcuno che in lui ci crede e che in lui confida c'è, ci dev'essere, se no quello non sarebbe al governo...
 Ho definito la mia coscienza politica quasi-rossa, in un abbastanza banale riferimento al comunismo... anche se mi rendo conto che, in comune con il comunismo ortodosso, da Marx in poi, o anche con la sua concreta realizzazione politica (l'URSS, Cuba, la Cina etc...), ha ben poco. E' inesatto dire che sono comunista, perché in senso ortodosso, scolastico, appunto, non lo sono. Non credo nello statalizzare tutto, o nell'abolizione della proprietà privata, anche se condivido l'idea, già espressa da Marx, che il sistema capitalistico non può e non potrà sopravvivere in perpetuum... prima o poi, il nostro mondo "capitalizzato" ci crollerà addosso. 
Forse, la mia idea di "comunismo", che mi induce a definirmi tale, in una certa misura, è un'idea spuria di comunismo, un'idea che ne mette in rilievo quegli elementi morali, sempre enunciati ma mai concretamente realizzati, della maggiore uguaglianza, della maggiore giustizia, dell'abolizione dei soprusi, dell'oppressione, degli sfruttamenti... di una condizione in cui "da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni", in cui ognuno darà secondo le proprie capacità e avrà secondo i propri bisogni.
Per questo ho definito, e definisco, la mia coscienza politica quasi-rossa, come se avesse ancora senso, visto il deprimente panorama politico dell'Italia berlusconiana...
E quasi-rossa, anche se con una maggiore aspirazione rivoluzionaria, quanto meno nell'ambito della percezione sensoriale, è ugualmente l'idea culinaria di stasera. L'idea originale non è mia... viene da un periodo, due anni fa, in cui la mia creatività e intraprendenza culinaria, ancora a dire il vero piuttosto carente, era del tutto assente... e anche adesso, a dire il vero, oso ben poco in preparazioni come lievitati e impasti del pane.
L'idea mi viene dal blog Zenzero&Cannella... uno dei primi, se non il primo in assoluto, blog a cui mi legai in un rapporto di frequente consultazione, perché trovavo le sue idee davvero intriganti e creative. Allora più di adesso ignoravo cosa fosse la barbabietola, e comunque non l'avevo mai maneggiata... e l'idea di inserirla nei panini mi aveva quasi esaltata. In realtà ho lasciato per anni che la produzione effettiva e reale fosse realizzata da mia madre, limitandomi, io, alla proposta teorica e alla mangiata finale.
Solo nel luglio di quest'anno mi sono cimentata nella realizzazione effettiva, e posso riportarvela come esperienza vissuta e provata, e non indirettamente .
Questi panini non assumono un colore rosa, come era nelle intenzioni dell’autrice, né rosso-rosso né violino (mi sembra a questo proposito di citare una scena di un film di Totò, “Totò e le donne“… se qualcuno di voi l’ha visto magari intuisce a quale mi riferisco); ma hanno indubbiamente una loro tintura particolare, oltre che un gusto delicato e peculiare ed una meravigliosa sofficiosità che penso attribuibile alla barbabietola (lo stesso effetto sofficioso lo da' nella torta con cacao, barbabietola e cioccolato bianco che ho postato mesi fa).
L’unico inconveniente è che l’impasto resta appiccicosissimo e bagnato: al momento in cui bisogna formare i panini prima di cuocerli è necessario ingaggiare con l’impasto stesso una sorta di lotta di volontà. Il risultato finale poi è ben pregevole, ma mi sembrava corretto indicare questa difficoltà nella formazione dei panini… così che poi non veniate a minacciarmi perché avete passato atroci minuti a litigare con un impasto violaceo e bagnaticcio. 



Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Betty "Basta Un Poco di Lievito"





Qualcuno era comunista perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri
(Giorgio Gaber: "Qualcuno era comunista")




Panini con la barbabietola




sabato 3 ottobre 2009

Il reciproco riconoscersi: meme, premi e una crema che mi ha fatto riscoprire il sapore dell'infanzia...

Il riconoscersi reciproco è parte della vita associata dell'essere umano e di ogni animale sociale... anzi, direi che ne è la parte essenziale, alla base di quella convivenza conspecifica che, evolutivamente, per certe specie si è dimostrata vincente, o comunque adattativa ad un determinato ambiente e contesto. 
E, per questo, ne ha favorito il successo evolutivo.
L'esperienza, o la sensazione, di non essere riconosciuti dai propri simili, in ogni modo, a qualsiasi livello, crea una indubbia e indiscutibile frustrazione. Siamo animali sociali, e per sopravvivere abbiamo bisogno del riconoscimento e della collaborazione dei nostri simili
Questa premessa pseudo-darwiniana al bisogno di riconoscimento mi serve per introdurre una serie di reciproci ricoscimenti: fatti a me da due colleghe e compagne di blog, che mi hanno riconosciuto degna rispettivamente di girarmi un meme e di assegnarmi un premio, e fatti da me a queste due carissime colleghe, oltre che a una serie di altri blogger cui mi è "imposto" (imposizione cui, ovviamente, accondiscendo con vero piacere) di girare il meme e/o il premio.
E dal momento che questo pretende di essere un blog di ricette, è il riconoscimento, unidirezionale, che viene da me all'autrice di una ricetta che ha contribuito a cambiare il modus mangiandi familiare (perdonatemi il latino maccheronico )... ad essere sincera, sarebbero molti i riconoscimenti che dovrei fare al riguardo, perché sono moltissimi gli autori che, con le loro idee, con le loro ricette o suggerimenti, hanno reso possibile un allargamento di prospettiva e di idee a livello culinario. Per mancanza di spazio, e dovendo dare soprattutto spazio al meme e al premio, qui inserirò solo una ricetta recentemente scoperta, ma già decisamente e degnamente importante nel contesto familiare.


Partiamo dal principio: Lisette mi ha gentilmente girato questo meme, che lei definisce "patata bollente" , dal titolo quasi catartico, Dieci cose che non vi ho mai detto di me

Approfitterò del fatto che, essendo nuova del mestiere di blogger, non vi ho detto quasi niente di me, e posso permettermi di "confessare" cose di importanza per me banale ma cui qui non ho mai fatto cenno.



  1. Questa mostra la mia spontanea tendenza all'incoerenza: sono vegetariana e credo fortemente nella scelta che ho fatto ma, a volte, mi concedo in famiglia un'assaggiatina di pesce. Non sono giustificatadal fatto che trattasi del piatto comune che mia madre prepara per tutti, è uno sgarro alla mia scelta etica e una cosa che "confesso" quasi a malincuore.
  2. Da anni perdura in me un'angosciosa scissione tra ciò che dico di voler essere e ciò che concretamente faccio e concretamente mostro di essere .
  3. Sono una persona molto insicura e indecisa.
  4. Adoro il mare: mi piace fermarmi a guardarlo, a indovinare i giochi di luce sulla sua superficie, a contare i riflessi del tramonto, ad aspirarne il profumo ed udirne la voce. Sarà un dolore separarsene.
  5. La più grande passione gastronomica della mia esistenza è la pizza. Posso rinunciare a tutto, perfino alla cioccolata (e credetemi, sarebbe un grande sacrificio anche quello)... ma mai alla pizza!
  6. Adoro il dibattito teorico (ma anche pratico) su questioni di principio: ma quando entrano in gioco i sentimenti e i coinvolgimenti personali, perdo tutta la mia capacità dialettica, persuasiva e razionale.
  7. Non amo certi ingredienti (come la panna, il mascarpone, la maionese) né certi tipi di cottura (ad esempio la frittura): credo tuttavia che questo disamore sia dovuto più che all'effettivo gusto sensoriale, ad una repulsione che ho sviluppato, negli anni in cui ero sovrappeso, verso certi alimenti iper-calorici che minacciavano una presunta dieta ipocalorica che avrei dovuto seguire. Mai fu intaccato, però, il mio amore per la cioccolata!
  8. Adoro l'opera lirica: è un amore che, con alti e bassi, sussiste da quando avevo 9 anni. Al punto che, per qualche tempo, alla domanda "Cosa vuoi fare da grande?", rispondevo puntualmente: "La cantante lirica"
  9. A livello di credenze religiose, sono atea, nego cioé l'esistenza di un qualsiasi Dio/entità creatrice. Ho conosciuto però, negli anni dell'adolescenza, una sorta di crisi "mistica" e di coscienza, generata più che altro dalla paura della morte. Mi rendo conto che, tuttavia, forse la posizione intellettualmente più onesta è quella dell'agnosticismo (il mio ateismo è già, quindi, una precisa scelta morale )
  10. Mi piace viaggiare e conoscere così ambienti, contesti, persone, nuovi e diversi. Non ho ancora, a dir la verità, visitato abbastanza il mondo, ma spero di poterlo fare nel corso della mia esistenza. I miei più grandi sogni sono Parigi (non dite niente, lo so che sarebbe un sogno semplicissimo da realizzarsi ) e la Nuova Zelanda.

Giro il meme a Francesca, Sabrine d'Aubergine, Petula, Fiorix, Patapata, Irene&Gennaro, Camomilla , Maurina, Pasquy e Susy






E adesso passiamo al secondo riconoscimento: questo viene dalla carissima e gentilissima Maurina, che ringrazio calorosamente... ti ringrazio di avermi ritenuto degna di un simile riconoscimento, mi riempie di piacere. Grazie!









Le regole sono semplicissime: una volta accettato il premio, oltre ad indicare da chi lo si è ricevuto, è necessario girarlo ad altri 10 blogger. E questo adesso faccio (alcuni nomi torneranno, poiché a certi blogger girerò sia il premio che il meme... che i diretti interessati abbiano la pazienza di tollerarmi in questo mia molteplice operazione di riconoscimento

  1.  Francesca di Dolci E Non Solo
  2. Sabrine d'Aubergine di Fragole A Merenda
  3. Petula de La Cuoca Petulante
  4. Susy di Se Dici Cucina
  5. Patapata di Pasticci Patapata
  6. Lisette de Il Pranzo di Lisette
  7. Spighetta de La Spiga di Grano
  8. Magie Vegan di Magie Vegan
  9. Francesco de La Cucina Vegetariana
  10. Dolcetto de La Dolcetteria 
 Tutti e dieci, ovviamente, ugualmente vincolati a queste due semplici regole:

  • indicare da chi si è ricevuto il premio
  • girarlo ad altri 10 amici blogger i cui blog si ritengono degni di essere conosciuti 



L'ultimo riconoscimento è per una ricetta che mi ha fatto riscoprire le gioie dell'infanzia, in cui uno dei miei più grandi sogni era la Nutella. Divenuta un adolescente cicciottella, come già ho detto nel meme, ho sviluppato un risentimento e un disgusto per quegli alimenti che incolpavo del mio sovrappeso. E uno fu la Nutella; l'ho dimenticata e dileggiata per anni. Mesi fa, vagando su Vegan Blog, ho scoperto la ricetta della Vegella extradark di Milou, e ho voluto provarla più che altro per mia sorella: e ho ottenuto una vera delizia! In termini di gusto non ha molto a che vedere con la Nutella vera e propria, ma mi ha permesso di tornare ad apprezzare le creme spalmabili al cioccolato.
Io mi son resa colpevole di "sveganizzarla" perché, invece della margarina, ho usato il burro (la prima volta a dir la verità optai per l'olio di semi... il sapore è ugualmente fantastico, ma l'uso del burro da' alla crema una consistenza ben più consona al suo nome ), oltre che il latte vaccino invece di quello di soia.


E' fantastica e personalizzabile: è possibile usare ogni tipo di cioccolato che si desidera: io preferisco seguire pedissequamente la ricetta originale, usando il cioccolato fondente; una volta ho provato a usare il cioccolato al latte... il sapore era decisamente diverso, forse più simile a quello della Nutella originale, e ugualmente buono. 
E non vedo perché non provare, che so, con il cioccolato bianco, o con il cioccolato gianduia, o con ogni varietà cioccolatosa prediletta ...) 


O mistica fusione 
di tutti i sensi in uno!
Se è musica il suo fiato,
la sua voce è profumo! 
 (Charles Baudelaire: "I fiori del male")



Crema extradark simil-Nutella



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