"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

martedì 9 febbraio 2010

Variando sul già visto e un contest "da leccarsi le dita" e i baffi... con una divagazione pseudo-letteraria sulla peluria "sopra labiale" (e un'appendice finale su Eluana Englaro)

Torno già a massacrarvi con le mie insosteibili masticazioni di ingredienti e concetti... non son mica uno strano ibrido di "cuoca" e "filosofa" (o che aspira ad essere sia l'una che l'altra) per caso! 
Lo strano tempo libero- o comunque la quantità di tempo disoccupato, superiore a quello occupato che consiste nel vagar per negozi in cerca di impiego e nel rileggere con una certa riluttanza le 135 pagine di tesi - mi permette di aggiornare così rapidamente il blog... Lascio passare un po' di giorni solo per lusingare la mia vanità e per leggere i commenti che ogni tanto arrivano ...
... ogni traccia di voi che lasciate sul mio blog mi rende davvero felice, e mi piace potermene accumulare un po' per ogni post...
La pausa dovuta al mio essere "nullafacente" mi permette inoltre di dedicarmi ad uno dei piaceri negli ultimi anni di studio intenso ingiustamente trascurato... la lettura. Ho amato leggere da sempre; i libri hanno accompagnato la mia esistenza in ogni mia epoca, tranne forse nel periodo che precede il mio imparare a camminare e a parlare. Le fiabe e le storie lette dai miei genitori (ricordo ancora con affetto una raccolta di storie di animali e la mia storia preferita, che pretendevo che i miei mi leggessero ogni volta, quella e non altre!), le figure di "Topolino" studiate nei minimi termini nell'oretta dedicata al riposino alla scuola moderna (mi sono sempre opposta a questa pratica della dormita post-pranzo, e la passavo nella pratica di pseudo-lettura di guardare le figure del giornaletto), e libri di Bianca Pitzorno letti i primi anni delle elementari... da quando ho memoria i libri ci sono sempre stati.
L'università me ne ha fatti conoscere di nuovi, di altri, ma mi ha privato spesso del tempo e delle energie per leggerli... Non che abbia smesso di leggere libri di svago, ovviamente; ma non ho più avuto il ritmo di un tempo.
Da anni giacciono sul comodino libri che mi sono ripromessa di leggere e che col passare del tempo, invece di diminuire, aumentano. Una delle mie "promesse di lettura", cioè quei libri che prima o poi dovrò ASSOLUTAMENTE leggere, è Guerra e Pace di Lev Tolstoj; un libro di tale risonanza che, anche solo per sentito dire, è conosciuto da tutti. Nel 2005 o nel 2006 Guerra e Pace l'avevo anche cominciato, e letto per una parte (non poche pagine, anche se nella grandezza del tomo rappresentavano un niente), e mi aveva davvero incantato; ma urgenze di studio, letture per gli esami e per la tesi me l'avevano fatta lasciare. 
E non l'ho più ripresa... 
Ma di quel poco che ho letto (155 pagine su 1565... ) ricordo bene - a parte il picere e la meraviglia stessa del testo- l'impressione che mi fece e il sorrisetto che mi fece sorgere la descrizione della principessa Bolkònskaja, "considerata la più seducente donna di Pietroburgo", il cui labbro superiore era coperto da "una lievissima peluria scura"... c ioè da baffetti scuri, quelli che noi donne del XX secolo, una volta che ne constatiamo la presenza, combattiamo strenuamente con cerette o creme che schiriscono. Mi fece sorridere perché mi sembrava strano che una donna "baffuta", o di cui comunque si mettesse in evidenza la presenza di peluria sopra il labbro, potesse essere considerata seducente, bella, bellissima...
Questo mi aveva fatto, e mi fa ancora, pensare, alla non assolutezza dei nostri giudizi sul bello... sul bello estetico, ovvio, ma anche sul "bello morale", cioè su ciò che consideriamo buono. E' interessante come vale spesso, nel nostro pensare, il καλός καί αγαθός di greca memoria [kalòs kai agathos, il bello e buono (cioè giusto)... fu la prima espressione greca che ho imparato... al liceo, nell'ora di latino, dalla meravigliosa prof. che veniva dal classico e che ci enuncio il "kalòs kai agathos"], il porre un legame tra ciò che è bello e ciò che è buono, giusto, moralmente desiderabile... come se la bellezza fosse indice di bontà...
Ho dato un esame di estetica, anni addietro, e dovrei saperne un po' di più, su questo concetto del "bello"...   
Ricordo di aver letto (non in relazione all'esame di estetica però!) che alcuni tratti sono ritenuti belli, gradevoli, preferibili, per "ragioni evolutive", perché rimandano a fattori che garantiscono meglio di altri la perpetuazione della specie e la sopravvivenza individuale. Ma non tutti i tratti evidentemente... non credo che la peluria scura sopra il labbro superiore, o l'assenza della stessa, possa influire in qualche maniera sulla sopravvivenza della specie o dell'individuo.
E qui cadiamo nella relatività del bello, oltre che del buono, una volta escluse le ataviche tendenze a essere benevoli e ad avere cura dei membri del nostro stesso gruppo, la cui ampiezza varia, e pare estendersi, nel corso della storia evolutiva  (Darwin docet). Il luogo, la cultura, l'organizzazione sociale, influiscono tutte nell'elaborazione di quelle norme tali da stabilire cos'è bello, buono, giusto, sbagliato, in un affascinante ventaglio di diverse, curiose, sconcertanti a volte, concezioni.
E qui ci sta tutta la saggezza popolare dei proverbi, da "il mondo è bello perché è vario" a "paese che vai, usanze che trovi" .
Ma torniamo alla storia dei baffi, perché è questa che collega la mia aspirazione di lettrice di Guerra e Pace con la ricetta che voglio presentarvi adesso, ricetta che già è comparsa qua, anche se sotto un'altra veste e con diverso titolo...  con un certo inopportuno narcisimo, posso sperare l'abbiate anche già provata (e magari perché l'avete vista qua... certo che a fare la foodblogger finisce che mi monto la testa ). Il mio riproporvela sotto nuova veste, e soprattutto in nuovo post, è dovuto al fatto che con questa intendo partecipare al contesto di Eleonora di  dEleciouSly "...da lEccarSi le dita", che nel regolamento prevede la pubblicazione ex novo della ricetta... e così faccio, anche perché, su una base già conosciuta, qui inserisco novità da spiegare  e da appuntare.
E' da qualche tempo che avevo adocchiato il contest di Eleonora e che ragionavo su come e con cosa parteciparvi; ma, e qui veniamo al punto!, fino a pochi giorni fa me l'ero appuntato in testa con il titolo "... da lEccarSi i baffi" ... chissà perché poi...
E al pensiero di mettermi al blog a postare la ricetta per il contest "... da lEccarSi i baffi" mi veniva in mente la descrizione della principessa e dei suoi baffetti scuri. Ed è stato anche questo pensiero a convincermi a estrarre Guerra e Pace dalla libreria e di eleggerlo a mia prossima lettura, una volta finito il libro di Sciascia cui mi sto dedicando attualmente.
E' curiosa la vita, vero? Per un errore mnemonico per cui un contest che si chiama "... da lEccarSi le dita" ha finito per assumere il nome "...da lEccarSi i baffi" (e non me ne voglia Eleonora, si trattava di un errore in piena buona fede )  e per fortuite e inconsce associazioni con l'impressione che mi fece il fatto che l'avvenente principessa avesse i baffi, ho tirato fuori dall'altare dei ricordi (e dalla libreria di casa) un mio antico "progetto libresco". 
Anche la ricetta la tiro fuori da un archivio, quello del blog... è la versatile, leggera e gustosissima, torta al cacao e pere senza grassi aggiunti. In questa versione è senza pere, con l'uso di un miscuglio di caffè e acqua invece di latte, coperta di una gustosa glassa di cioccolato e farcita con una meravigliosa crema al caffé basata sulla crema pasticceria light di Lory di Dolci e Salate Tentazioni. 
L'aggiunta della crema la rende una torta davvero goduriosa, da gustare voluttuosamente fino all'ultima briciola imbevuta di crema... tanto libidinosa che è impossibile non leccarsi le dita (oltre ché i baffi, metaforicamente parlando  )


C'era anche la giovane principessa Bolkònskaja, considerata la più seducente donna di Pietroburgo, sposatasi l'inverno precedente e che ora, essendo incinta, non poteva frequentare i grandi ricevimenti [...] Il suo labbro superiore, ben disegnato e con una lievissima peluria scura, era un po' breve in rapporto ai denti, ma si apriva in modo molto leggiadro e con grazia si allungava verso quello inferiore. Come sempre accade nelle donne seducenti, quel difetto - labbro corto e bocca semiaperta- pareva la sua bellezza particolare, propria a lei .
 (Lev Nikolaevič Tolstoj: "Guerra e Pace")




Torta di cacao e caffé in odore di Crema Light aromatizzata al Caffé



Ingredienti (per uno stampo da 20 cm di diametro)

per la torta
  • 200 g di farina 0
  • 200 g di zucchero semolato
  • 70 g di cacao amaro
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 2 cucchiaini di lievito per dolci
  • ½ cucchiaino di bicarbonato
  • la scorza di 1 limone grattugiata
  • un pizzico di sale 
  • 3 tazzine di caffé ristretto + acqua necessaria per arrivare a 350 ml di liquido (ho usato l'acqua e non il latte per non coprire l'aroma del caffè, che già in finale risulta un po' ovattato dalla prepotente arroganza del cioccolato di copertura )
per la crema (io ho usato la dose indicata da Lory, riportata sotto... ma la crema era troppa e me ne è avanzata un po'... per una torta simile penso sia sufficiente fare metà dose)
  • 150 g di albumi
  • 50 g di maizena (o di farina, o di fecola, o di frumina... hanno il ruolo di addensante e, vanno bene tutte, anche se ognuna di queste da' alla crema una caratteristica particolare  come fa notare Lory)
  • 125 g di zucchero
  • 3 tazzine di caffé ristretto + latte necessario per arrivare al peso di 500 g

per la copertura
  • 200 g di cioccolato fondente
  • 6 cucchiai di latte


Procedimento: Preparate anzitutto la torta. Mettete gli ingredienti asciutti (la farina setacciata, lo zucchero, il cacao, il sale, la buccia del limone, la cannella, il bicarbonato e il lievito) in una ciotola e mescolate.
Fate salire il caffé e pesate tre tazzine, aggiungendo acqua fino ad arrivare a 350 ml. (che poi in realtà sono 350 g, a voler essere precisi precisi )
Intiepidite il caffé e l'acqua e unitelo lentamente agli ingredienti asciutti, mescolando con una frista fino ad ottenere un impasto omogeneo, fluido e senza grumi.
Versate nello stampo unto e infarinato e infornato in forno preriscaldato a 180° C per 35-40 minuti (di solito io cuocio per 40 minuti... ma la prossima volta provo per 35 e vedo cosa succede  ).
Lasciate raffreddare e, una volta fredda, dividetela a metà.
Mentre raffredda - o dopo che avete diviso a metà, fate un po' voi- preparate la crema.
Pesate altre tre tazzine di caffé ristretto e aggiungete latte fino ad ottenere il peso di 500 g. Mettetelo a scaldare fino a farlo quasi bollire.
Pesate gli albumi in una pentola dal fondo spesso (infatti poi quella stessa pentola andrà messa sul fuoco) e, usando una frusta, mescolateli con lo zucchero e la maizena. Poi aggiungete il latte molto caldo.
Amalgamate bene e mettete la pentola sul fuoco per qualche minuto, in modo che la crema possa rapprendere e che l'addensante cuocia.
Togliete dal fuoco e fate raffreddare o intiepidire, in modo che la crema sia maneggevole e possa essere usata per farcire la torta. Usando un cucchiaio mettete la crema, nella quantità che più vi aggrada, nella metà inferiore della torta, poi copritela con la parte superiore.
A questo punto non resta che preparare la copertura di cioccolato. Questa è facile ...  sciogliete a bagnomaria i 200 grammi di cioccolato con 5-6 cucchiai di latte, in modo da ottenere una cremina piuttosto densa, non liquida ma non durissima. Deve poter colare lentamente dal cucchiaio e non scivolargli addosso.
Una volta pronta la copertura cioccolatosa fatela colare sulla parte superiore della torta in modo che possa coprirla tutta. Aggiustate, se è il caso (e di solito E' il caso), la copertura sui lati della torta, poi lasciate raffreddare di modo che la copertura si solidifichi.
E' meravigliosa comunque, ma è più gustosa se mangiata il giorno dopo averla preparata, dal momento che tutti i sapori si son potuti amalgamare e diffondere .



.

Quasi in concomitanza con "... da lEccarSi le dita" ho scoperto il premio di beneficenza organizzato da NERONERO.it per Chef Sans Frontières, associazione no profit con lo scopo di recuperare ragazzi di strada e di inserirli nel mondo adulto con l'acquisizione di un mestiere duraturo, sulle migliori ricette a base di caffé. 
La torta cremosa del post era stata ideata per questo concorso qui, ma l'ho trovata così "da leccarsi le dita" che ho dovuto accantonare l'altra torta selezionata per il contest di Eleonora e mettervi questa. La spedirò comunque al concorso, anche per il fatto che è stata "creata" proprio per quello...
Il concorso di NERONERO prevede che le 50 ricette più meritevoli saranno raccolte in un libro il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza, al netto delle spese, all'associazione Chefs Sans Frontières per l'insegnamento del mestiere della ristorazione a ragazzi di strada di tutto il mondo.
Per partecipare è necessario inviare una o più ricette all’indirizzo ricetta@neronero.it entro e non oltre il 30 Aprile 2010. La mail deve presentare come oggetto “Premio miglior ricetta”. Le ricette proposte devono essere complete di ingredienti e delle modalità di preparazione; devono prevedere l’utilizzo del caffè.



Premi per le migliori ricette:
• 1° premio: macchina caffè EP 800 / LB 800 (a scelta) + 500 cialde Lavazza;
• 2° premio: buono sconto del 90% sulla macchina caffè LB 800 + 300 cialde Lavazza Blue;
• 3° premio: 300 cialde Espresso Point;
• Per le prime 3 ricette: inserimento nei menu dei ristoranti Chefs Sans Frontières;
• Per le prime 50 ricette: pubblicazione su libro, con ricavato donato in beneficenza.

 I membri della giuria sono, 
• NERONERO Team
• Elga Cappellari di Semidipapavero
• Laura Casaldi di BlogdiCucina
• Laura Gioia di Essenza di Vaniglia
• Sonia Peronaci di GialloZafferano
• Elsa Serpico di Dolcemania


Per informazioni sul concorso, sulle macchine per caffè e cialde lavazza in palio: NERONERO.it
Per informazioni sulla associazione no-profit cui saranno devoluti i ricavati: Chefs Sans Frontières




















Un anno fa, il 9 febbraio 2009, l'involucro biologico di Eluana Englaro si spegneva 17 anni dopo l'incidente che l'aveva privata delle capacità coscienti e di sensazione. Non potevo non ricordarla, anche se le parole che ho sarebbero troppe per riassumerle in un post che è già abbastanza lungo di per sé... perché il "caso Eluana" ha voluto dire tanto, ha inasprito il dibattito sulle DAT ("direttive anticipate di trattamento") e reso evdiente l'urgenza di una soluzione che, per le pieghe che ha preso la discussione politica, sarà più nefasta e negativa che mai.
Scrivo due righe brevi per ricordare la vcienda di Eluana Englaro, costretta a vegetare incosciente, contro quella che era la sua volontà, per 17 anni, e per omaggiare ancora una volta suo padre e sua madre, Beppino e Saturnia Englaro, che per 17 anni hanno lottato per rispettare la volontà della figlia.
Allego in ultimo l'inizio di un bell'articolo di Chiara Lalli, Eluana, la vita non è solo respiro, pubblicato oggi sull'Editoriale:

È passato un anno dalla morte di Eluana Englaro. Diciotto anni dall’incidente mortale. Due morti diverse, spesso coincidenti: quella della coscienza, la morte mentale o biografica; quella che ti fa smettere di pensare e capire e sentire. E quella del corpo, assoluta e totale. Due morti diverse se si accoglie la premessa che la vita biologica è una condizione necessaria ma non sufficiente per la vita personale. Due morti diverse: una fortuita e accidentale; l’altra voluta, rivendicata come libertà e diritto di scegliere. E il volere la morte è qualcosa che non si perdona. Perché la vita è sacra e sono tutti bravi a dirti che non te ne puoi liberare, salvo poi magari ripensarci qualora si sia direttamente coinvolti. Perché la vita è sacra e il tuo volere non conta nulla.



6 commenti:

  1. Io che l'ho assaggiata posso testimoniare che è B U O N I S S I M A! (^_^)

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  2. eheh anche io sto lavorando al contest cioccolatoso, questa è proprio un'esplosione di chocolat!! anche io mi sto dando alla lettura, pensa che ho ripreso I promessi sposi! mi infastidiva non ricordarmi certi particolari, così ho deciso di rileggerlo :) forse tanti anni di studi umanistici hanno dato qualche frutto, visto che non mi risulta per niente difficoltoso adesso! allora goditi il periodo di libertà ai fornelli, seguirò ogni tua ricettina :p
    bacione*

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  3. Ne ho fatta una simile, ma la mia ha qualche grasso aggiunto!!!La tua mi attira proprio!!
    Ti ringrazio per il tuo interesse alla mia salute!!!Grazie nuovamente!!

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  4. Complimenti per la tua torta: è veramente molto invitante!
    Ciaooo!

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  5. Ciao, passo per di qua, ricambiando la tua visita. Ti ho letta con molto piacere, finalmente cultura!!! Leggo da una vita, e mai ho smesso se non quando ero in età scolare. Ora l'età é andata, e da parecchio, e studio sempre. Sono instancabile. Studio tutto ciò che mi interessa e che non ho potuto approfondire durante gli anni trascorsi sui banchi di scuola...lacune che sento di dover colmare, che sento di dovere, anche per stare al passo con i figli che sono ormai grandi e hanno culture differenti alla mia. L'inerscambio é d'obbligo. Ma é sempre una ricerca che arrichisce e sazia, ti fa sentire immersa nel mondo. In quello che era è in quello che é. Ma se sei passata nel mio blog sai anche quali sono i miei gusti. Amo l'Oriente e la sua saggezza, l'astrofisica, la parapsicologia, la cultura delle altre etnie. Mi è piaciuto moltissimo il tuo post, benchè abbia fatto molta fatica a leggerlo per questioni di vista.
    Ciao
    a presto spero
    Lilly
    PS Quando vieni a trovarmi, mi farebbe piacere scambiare due chiacchiere con te. Sei una personcina molto interessante!

    RispondiElimina
  6. @groppona: Grazie dell'apprezzamento e del riconoscimento... L'ideazione e la composizione della torta la devo anche ai tuoi suggerimenti :-)

    @Patapata: Ho visto i tuoi flan sul blog... che meraviglia! Sei davvero brava. Adesso che sono pienamente e assolutamente disoccupata magari cerco di emularti... anche se sei stata così brava che non penso mica di farcela a raggiungere un risultato appena appena paragonabile al tuo.
    Un abbraccio e buoni "Promessi Sposi" (anch'io vorrei riprenderli, prima o poi..)

    @Solema: Se mi scrivi qui penso tu stia bene allora :-) Però per la convalescenza è consigliabile tu assuma dolci, perché giovano all'umore, ma non ecceda coi grassi perché il corpo debiltato può risentirne (sto scherzando ovviamente... non so niente...). Quindi questa torta, se vuoi, può essere un bel toccasana.
    Un abbraccio e riprenditi

    @lunda d'argento: Grazie! :-) Mi fa piacere tu ti senta invitata dalla torta...

    @Lilly: Ciao. Ho apprezzato molto il tuo blog e il commento che mi hai lasciato... E' bello sentire l'amore per la saggezza che emana il tuo messaggio, oltre chè la comprensione della ricchezza che apporta il contatto con il diverso.
    Passerò volentieri da te.
    un abbraccio


    Giulia

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Ogni commento, ogni osservazione, ogni domanda è una traccia di voi che resta nel mio blog e nella mia mente, e per me motivo di gioia e soddisfazione. Per questo e non per altro chiedo la moderazione per tutti i commenti che ricevo, per non perderne nemmeno uno... ^_^

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