Il post di oggi sarà rapido... la stanchezza del corpo e della mente non mi permette di scrivere troppo a lungo: le idee stentano a formarsi e le esprimo male. E poi voglio andare a nanna presto, almeno oggi.
Ma era opportuno lasciassi un mio segno, qui, oggi, perchè il 9 maggio 2010 è una data che segna tante cose: a parte la festa della mamma, festività che prendo poco in considerazione, ancora meno della festa della donna che almeno credo abbia avuto un suo significato storico. La mia diffidenza non è dovuta soltanto ai rapporti tempestosi con mia madre, è una festa che ho trovato sempre piuttosto campata in aria e non ci ho mai speso un attimo di pensiero.
E' però di un altro evento che voglio parlare... anzi, di due. Il 9 maggio 1978 il corpo di Aldo Moro, sequestrato dalle BR, fu ritrovato in via Caetani: il delitto Moro - così ho appreso da quel poco di storia che mi hanno insegnato - ha profondamente segnato la vita politica del Paese, probabilmente in peggio. Aldo Moro, membro della Democrazia Cristiana, era disposto ad un'apertura verso il PCI, verso il "compromesso storico" proposto da Enrico Berlinguer, e che lo rese oggetto di aspre critiche; ma questo probbilmente lo saprete meglio di me, che a quel tempo non ero neppure un pensiero nella mente dei miei genitori.
Ma il 9 maggio 1978 ha visto, ironicamente, anche la morte di un altro personaggio che, pur non raggiungendo la visibilità politica di Moro, ha agito coraggiosamente contro i crimini di mafia della sua Sicilia: si tratta di Peppino Impastato, ucciso il 9 maggio 1978 con una carica di tritolo posta sui binari della linea ferrata Palermo-Trapani. Quasi certamente il delitto è di matrice mafiosa, ordito da quella stessa organizzazione criminale che Peppino, la cui famiglia era ben inserita negli ambienti mafiosi locali, aveva combattuto fin dalla giovinezza.
L'eccezionalità, la gravità e la necessità di ricordare la sua morte sono state oscurate dal delitto Moro; è buffo come il 9 maggio sia stato ricordato quasi solo per via Caetani e non per la vicenda di Peppino, una vicenda che, con le dovute contingenze, è ancora attuale, come è attuale il problema della mafia, del suo potere, dei suoi legami con il mondo politico.
Sono passatui 32 anni e poco è cambiato... forse (ma lo dico solo perché io a quei tempi non c'ero e li ho studiati solo sui libri) la classe politica di oggi è anche peggiore di quella di allora e se qualcosa è cambiato lo è quindi solo in peggio.
Voglio però ricordare Peppino e la sua lotta contro il potere mafioso, una lotta che verrebbe da definire "persa in partenza" ma che appunto per questo è ancora più lodevole ed encomiabile; perché spesso le lotte più importanti sono quelle che sembrano impossibili, inarrivabili... perse in partenza appunto (questa è un'allusione che faccio a me, anche... a tutte le lotte che devo sostenere e che esito a portare avanti perché le giudico vigliaccamente già "perse in partenza").
Alla fine si tratta solo di iniziare, di compiere il primo dei famosi 100 passi....
La commemorazione di Peppino Impastato, e più in generale degli eventi del 9 maggio 1978, la corono con questi biscotti che sanno di primavera per i colori vivaci e vitali... la primavera che, nonostante tutto, sembra stare arrivando . Scenografici e d'effetto, presi dal calendario della Paneangeli (si prende ispirazione da ogni cosa... blog, siti, libri, riviste, anche calendari ), li offro alla memoria di Peppino e della sua lotta, all'aspirazione di primavera (che va mutandosi in speranza d'estate) e a tutti voi che avete avuto la volontà, la pazienza, il desiderio di leggermi.
[...] Peppino non c'è più, è morto, si è suicidato. No, non sorprendetevi perché le cose sono andate veramente così. Lo dicono i carabinieri, il magistrato lo dice. Dice che hanno trovato un biglietto: "voglio abbandonare la politica e la vita".
Ecco questa sarebbe la prova del suicidio, la dimostrazione. E lui per abbandonare la politica e la vita che cosa fa: se ne va alla ferrovia, comincia a sbattersi la testa contro un sasso, comincia a sporcare di sangue tutto intorno, poi si fascia il corpo con il tritolo e salta in aria sui binari. Suicidio.
Come l'anarchico Pinelli che vola dalle finestre della questura di Milano oppure come l'editore Feltrinelli che salta in aria sui tralicci dell'Enel. Tutti suicidi. Questo leggerete domani sui giornali, questo vedrete alla televisione. Anzi non leggerete proprio niente, perché domani stampa e televisione si occuperanno di un caso molto importante. Il ritrovamento a Roma dell'onorevole Aldo Moro, ammazzato come un cane dalle brigate rosse. E questa è una notizia che naturalmente fa impallidire tutto il resto.[...]
Salvo Vitale, discorso fatto alla Radio Aut la notte della morte di Peppino Impastato: "I cento passi", film di Marco Tullio Giordana
Biscotti "occhio di bue reverse" colorati
Ingredienti (per circa 16-18 biscotti)
per la pasta frolla
- 300 g di farina 00
- 80 g di zucchero
- 120 g di burro
- mezza bustina di lievito per dolci (circa 7 g)
- un pizzico di sale
- un uovo
- confettini o decorazioni per dolci (decorazioni in cioccolata o in zucchero come le codette o i diavolini; oppure usate cioccolata ridotta in granella, o frutta secca e pezzi. L'effetto colorato e primaverile in questo caso magari si perde un po', ma ci scommetto se ne guadagna in gusto)
- 2-3 cucchiai colmi di marmellata di albicocca
Procedimento: Preparate la frolla impastando rapidamente gli ingredienti: cominciate con la farina setacciata, lo zucchero, il sale. Poi aggiungete il lievito anch'esso setacciato e distributelo bene.
Aggiungete il burro freddo di frigo tagliato a pezzetti e poi l'uovo. Come per ogni frolla dovete lavorare poco e in punta di dita, cercando di non scaldare troppo l'impasto, che deve risultare compatto, liscio e omogeneo. Mettetelo a riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Riprendetelo e stendetene una parte (torno a suggerire il trucco di stendere la frolla tra due fogli di carta da forno opportunamente ricoperti di farina di semola, così che la pasta non si attacchi troppo nemmeno alla carta da forno) dello spessore di circa 4 millimetri; tagliate i biscotti "di base", più grandi, con uno stampino di circa 9 centimetri di diametro, e infornateli in forno preriscaldato a 180° C per circa 8 minuti.
Poi fate i biscotti "di sopra", quelli più piccoli, con uno stampino di circa 6 centimetri di diamtro. Con uno stampino ancora più piccolo (io ho usato uno dei beccucci della sac-à-poche, oppure un tappo di bottiglia) bucateli al centro e cuoceteli sempre a 180° C per 6-7 minuti.
Per i tempi di cottura fate comunque attenzione e controllate sempre, per evitare che i biscotti si scuriscano... ho sfornato tanti di quei disastri scuri sui bordi nell'affidarmi acriticamente ai tempi di cottura indicati, come se ignorassi che ogni forno è una creatura a sé e cuoce a modo proprio .
Se non perdete pasta per strada o se non fate errori come la sottoscritta che ha infornato una teglia di biscotti piccoli senza averli prima bucati e se li è tenuti come semplici frollini, dovrebbero venire tra i 16 e i 18 biscotti (18 parti grandi e 18 piccole).
Aspettate un po' che i biscotti raffreddino, poi componeteli. Scaldate in un pentolino la marmellata fino a portarla ad ebollizione; mettete un cucchiaino di marmellata scaldata al centro di ogni biscotto grande ("di base") e coprite con quello piccolo, facendo fuoriuscire dal buco la marmellata. Poi spennellate con la marmellata avanzata il resto dei biscotti e cospargeteli con la decorazione che avete scelto.
Aspettato che la marmellata, freddandosi, blocchi le decorazioni al loro posto sul biscotto e mangiate a volontà.
Si conservano in luogo fresco e asciutto per giorni.
E qui il primo piano di uno dei frollini nati "per mia distrazione", comunque decorati e poi mangiati:
Questi biscotti sono molto scenografici e molto buoni (lo so per esperienza diretta...li ho assaggiati!) Per quel che riguarda Beppino sarà sempre nel mio cuore tanto più dopo aver visto (e rivisto e rivisto e rivisto...) il film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana, sicuramente uno dei pochi film che ha parlato al mio cuore. Complimenti per i biscotti e per le riflessioni (^_^)
RispondiEliminaGnam..gnam!! Il tuo blog mi ha già fatto venire l'acquolina in bocca...ma soprattutto ke bello leggere, a dispetto dei luoghi comuni sui giovanissimi odierni, i tuoi spunti di riflessione...
RispondiEliminaCiao Giulia...adesso devo correre a ritirare la mia cassetta biologica che poi vedrai anke sul mio blog.
1B, Ro
Ci lasci sempre qualcosa di importante e profondo...sei speciale!Un bacio grosso e...prendo un biscottino colorato!
RispondiEliminaaltri tempi, in cui c'era spazio per dire molti no e anche qualche si.
RispondiEliminapeppino impastato è morto, ma ha lasciato molto dietro alle sue spalle.
noi cosa stiamo facendo? altro che cento passi, qui mi sembra tutto un gran pantofolare.
non lo dico per te, ma soprattutto per me.
i biscotti buoni, ma non era la cosa importante del post, vero?
Ciao! sono Laura della redazione di Blog Di Cucina. Nel ringraziarti per aver partecipato alla nostra prima raccolta "Ricicliamo le uova di Pasqua" ti invito a visionare il ricettario on-line scaricabile gratuitamente.Troverai tutte le info sulla home page del nostro aggregatore!
RispondiEliminaAspettiamo un tuo parere…
Alla prossima iniziativa,
Laura BdC
Sono una persona orribile che risponde dopo quasi un mese e altri due post pubblicati :-( E pensare che i commenti e le interazioni con gli altri foodbloggers sono ciò che amo di più...
RispondiElimina:-(
@groppona: Ciao… da tanto non commentavi “per scritto” (oralmente i tuoi commenti in realtà li sento sempre, e per fortuna spesso sono positivi, almeno quelli culinari :-P ). Sai come la penso su Beppino (anche e al di là di quanto ho detto qui) e sul film “I cento passi”…
Grazie del commento e dei complimenti
Un abbraccio
@Ro: Ciao! Ma che bello leggerti. Rifletto troppo, ai limiti della nausea ;-) ma mi fa veramente piacere che tu l’apprezzi
@Ambra: Ciao! :-) Ti ringrazio, leggerti mi riempie sempre di gioia. Ti offro tutti i biscotti colorati che vuoi. Un abbraccio e a presto
@Gaia: I biscotti sono importanti, anche quelli ;-) Se no non avrei avuto modo di parlare di Peppino. Mi piace la tua espressione del “pantofolare”, mi sembra ritragga pienamente la realtà delle cose. E credo valga anche per me, o meglio per la mia generazione.
Grazie del passaggio un abbraccio
@Laura: Ciao e grazie dell’avviso! Ormai ho scaricato da un pezzo la raccolta e ho preso anche spunto… Grazie di avermi coinvolta :-)
A presto e sempre pronta ad accogliere le vostre iniziative