"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

lunedì 13 dicembre 2010

Non opposti ma differenze... il valore del contrasto, differenziazione, individualità per una crostata cromaticamente duale, con crema di zucca e frolla al cacao

Eraclito, Pitagora, Hegel... quando penso agli opposti, ai contrari, alla contradditorietà, una specie di deformazione professionale mi fa risuonare nella mente i nomi di questi pensatori, forse i più famosi, o i più banali, che hanno fatto dell'opposizione il centro focale del loro pensiero, che l'hanno resa come la principale costituente della realtà. Ma è sufficiente guardare più vicino - in termini sia temporali che culturali - in noi stessi, nella nostra attuale e contemporanea società, perché risulti evidente che siamo soliti, tutti noi, ragionare tendenzialmente per coppie di opposti. Il bene e il male, il bianco e il nero, il chiaro e lo scuro, l'alto e il basso, il bello e il brutto. Non è vero forse che spesso è questa la prospettiva, da cui guardiamo il mondo, da cui lo interpretiamo?
A volte mi fa pensare l'idea che forse tutte queste costruzioni concettuali di contrari, di opposti, di contradditori, non siano altro che artifici... costruzioni, appunto, fatte da noi per farci quadrare la realtà, per inserirla in uno schema che ci sia in qualche modo capibile. E' comprensibile, forse naturale, perché la realtà è realmente così difficile, così complessa, che volerla cogliere in tutta la sua interezza condurrebbe alla pazzia.
L'abbiamo sempre fatto... semplificare la realtà per spiegarcela, intendo. Credo che la piena comprensione di ciò che ci circonda sia decisamente ben al di là delle nostre effettive capacità e possibilità di comprensione. Abbiamo sempre cercato di imprigionarla in schemi concettuali, in griglie che ce la facessero "vedere" con una maggiore chiarezza... è logica la cosa, è naturale, per la (unicamente? ) umana volontà di comprendere il mondo in cui bene o male ci si ritrova a vivere: come si può comprendere qualcosa che si articola secondo un'infinità di modi, di dimensioni, di sotto-realtà, di cose intoccabili e per questo incomprensibili? A volte ho la spiacevole impressione che non ne abbiamo capito quasi nulla, del mondo in cui viviamo; che le credenze cui aderiamo, che scegliamo di accettare, non siano che finzioni con cui ci spieghiamo a nostro modo una realtà in sé incomprensibile appieno... che quindi quello che vediamo non sia che una specie di nostra "invenzione" collettiva. Ed è vero, senza dubbio, che percepiamo gli elementi che ci circondano in relazione alla nostra educazione, alle nostre credenze, alle nostre convinzioni.
Scovare nella realtà quelle caratteristiche che definiamo "opposte" ci serve forse per orientarci meglio nel reale, più di quanto ci serva pensare ad un insieme indefinito, confuso, mescolato, di caratteristiche, proprietà, aspetti, suoni, colori, sapori, luci, percezioni, distinti. L'ultimo anno del liceo ricordo di aver "scoperto" l'ineffabile complessità del reale... una complessità che mi ossessionò al punto da vederla spiacevole, sconcertante, ma nello stesso tempo meravigliosa, esilarante, irrinunciabile... una sorta di "sublime", se vogliamo esser colti, seri, letterati e fare citazioni del pensiero altrui. Anche se penso sia stato quasi solo un vezzo intellettuale, il mio, quello di richiamarmi sempre alla estrema irrapresentabilità del reale e alla sua complessità, alla pluralità di prospettive che, pur apparentemente contraddittorie (opposte, appunto ), coesistono insieme, al punto che è impossibile dire quale sia quella giusta e quale quella sbagliata, sempre che abbia senso parlare di "giusto" e "sbagliato".
Adesso che di anni, bene o male, ne sono passati, è passata anche quest'ansia intellettualoide dei miei 19 anni... nonostante sia rimasta, anzi sia più consapevole, la coscienza della pluralità di prospettive da cui si guarda la realtà, la molteplicità dei suoi modi di essere. E all'interno di queste, non vedo pertanto coppie di opposti... bé, sì, mi viene quasi spontaneo opporre il bello al brutto, il caldo al freddo, il buono al cattivo etc... e forse tendo anche a dare un valore morale o moraleggiante ad ogni coppia di opposti ("buono" e "cattivo", naturalmente, sono in sé morali, senza che sentano il bisogno di lasciarsi attribuire da me un valore morale). Ma a pensarci bene è più "verosimile", nella mia percezione, parlare non tanto di opposti ma di diversità, di differenze, articolate secondo modalità e gradazioni diverse.
Se anche esistono due estremi di cui si può predicare la totale opposizione (ma esistono davvero?), tra di essi c'è una serie infinita di gradi e gradazioni, di caratteristiche diverse anche in maniera infinitesimale. Ed è questa scala di differenze che rende la realtà così straordinariamente eccitante.
Prendiamo soltanto la realtà umana. E' geneticamente, biologicamente, provato che ogni individuo è - per forza o per amore - diverso da ogni altro... forse è diverso per i gemelli omozigoti, ma non ne sono così sicura. La totalità dell'umanità è bella (in senso strettamente morale)  in virtù della varietà, della diversità che ci caratterizza, ognuno con un se stesso diverso da quello degli altri in termini di carattere, di inclinazioni, di potenzialità, di possibilità, di circostanze che ne modulano e ne influenzano l'agire. Una società di uguali può esistere solo nei termini di una società che dia ad ogni persona le stesse possibilità di crescita, di sviluppo, di realizzazione; sarebbe ingiusto voler creare una società di uguali nel senso stretto del termine. Una società di fotocopie, di individui tutti identici gli uni agli altri nelle aspirazioni, nelle volontà, persino nell'aspetto... forse i totalitarismi - o qualche totalitarismo - ha tentato di uniformare gli individui a una sola massa. E forse anche la società di oggi, così "totalitaristicamente" consumistica, sta cercando di appiattirci su uno standard di media mediocrità, di gusti simili se non uguali, di modelli simili, in un luogo dove non ci sono punte di "originalità", di differenze, di distinzione.
Ma penso di poter affermare, con un certo orgoglio, che non è possibile soffocare del tutto le diversità individuali, ottenere pienamente "una specie di massa senza più l'individuo". Questo discorso vale, a pensarci bene, anche per molti animali non umani: chi ha un cane o un gatto - o ancor meglio più d'uno - non potrà negare come ognuno abbia una propria personalità, dei propri gusti, abilità, capacità, repulsioni, paure. E' la differenza individuale a rendere così emozionante il contatto con l'altro (umano od animale che sia).
Ed è la stessa differenza, anche se cromatica stavolta, a rendere così speciale la crostata che vi presento oggi: ho preso ispirazione dalla crostata speziata di Petra di Vegan Blog in occasione della festività di Halloween, in cui trionfavano tronfiamente ricette con la zucca fatta in ogni salsa, mi ha incantato per l'evidente differenziazione cromatica tra la crema di zucca e la frolla al cacao. Non appena uscita dal forno, prima ancora di assaggiarla, ho lodato il successo estetico di una crostata che si è rivelata ottima anche nel gusto . Meno belli sono i riccioli di cioccolato (per la tecnica rimando alla ricetta della Crostata Rimbaud), in teoria decorativi... ma per questo devo ancora affinare la tecnica, verrà un giorno in cui sarò mastra e maestra nel produrre decorativi ed esteticamente impeccabili riccioli di cioccolato


Non mi piace il mercato globale
che è il paradiso di ogni multinazionale
E un domani state pur tranquilli
ci saranno sempre più poveri e più ricchi
ma tutti più imbecilli
E immagino un futuro 
senza alcun rimedio
Una specie di massa
senza più individuo
(Giorgio Gaber: "La razza in estinzione")




Crostata cromaticamente contrastata con crema di zucca e frolla al cacao







 Ingredienti


per la crostata

  • base di pasta frolla: io ho usato la "mia" pasta frolla dietetica sostituendo 30 grammi di cacao amaro a una quantità analoga di farina 00 (270 g di farina 00 + 30 g di cacao amaro)
  • 500/600 g di zucca cotta e sgocciolata (più o meno un chilo di zucca cruda)
  • 4 cucchiai di farina di mandorle (o mandorle tritate molto finemente)
  • 3 cucchiai di zucchero di canna
  • 2 cucchiai di yogurt bianco
  • un uovo
  • zenzero e noce moscata q.b.
per decorare
  • 100 g di cioccolato fondente
  • 1 cucchiaio di acqua o di latte

Procedimento: Anzitutto cuocete la zucca: potete cuocerla anche il giorno prima e conservarla in frigorifero. Tagliatela a cubetti e cuocetela in una pentola scoperchiata, senza aggiungere acqua perché la zucca ne rilascia abbondantemente in cottura: una volta che comincia, appunto, a rilasciare acqua, coprite la pentola e lasciate cuocere fino a che non diventa una pappa.
Toglietela dalla pentola e fatela sgocciolare in un colino. 
Preparate la frolla nella maniera canonica (ricordandovi di sottrarre 30 grammi di farina aggiungendovi 30 grammi di cacao amaro in polvere). Mentre la frolla riposa in frigo (quella mezz'ora, un'ora atta alla bisogna ) dateci sotto con la preparazione della crema di zucca: montate l'uovo con lo zucchero mescolato alle spezie (da mettere nella quantità desiderata, a seconda di quanto gradite avvertirne l'aroma), poi aggiungete la farina di mandorle, la zucca e lo yogurt. Mescolate bene fino ad avere un impasto dalla densità cremosa.
A questo punto il tempo di riposo della frolla sarà scaduto o in procinto di scadere: stendetela su una teglia da crostata unta e infarinata o coperta con carta da forno e versateci sopra la crema di zucca.
Cuocete in forno preriscaldato a 180° C per 20/25 minuti e lasciate raffreddare.
Mentre la crostata raffredda, preparate con i 100 grammi di cioccolata e il cucchiaio di acqua i riccioli di cioccolata come ho descritto nella ricetta della Crostata Rimbaud... 
Mi raccomando! Prima di decorare la crostata con i riccioli fate attenzione che la torta sia fredda, se no i riccioli di cioccolata si sciolgono sul composto di zucca e l'intento decorativo viene inficiato.



Particolare della fetta


L'amaro del cacao della frolla stempera in maniera piacevole il dolcino della zucca, in quello che - negando ciò che ho affermato in prefazione - spontaneamente mi viene da definire come "armonia degli opposti.

E adesso, nell'augurarvi un gradevole apprezzamento della differenziazione - che sia individuale, cromatica, di sapore - vi porgo allo stesso modo i miei più caldi auguri di buona serata.


Giulia
.

18 commenti:

  1. Bella e buona, questa crostata *_^ e la frolla al cacao è stata una novità golosa. Brava!

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  2. credo che l'istigazione alla contrapposizione (gay/etero, italiano/straniero, bianco/nero, sinistra/destra) sia nell'interesse - trasversale - di chi detiene il potere e vuole distrarre e indebolire chi potrebbe esautorarlo.

    Per quanto riguarda la standardizzazione, io credo che si stia compiendo cio' che Orwell aveva immaginato nella sua mica-tanto-distopica visione del futuro presente in "1984".

    Impoverimento culturale, revisionismo selvaggio e rafforzamento delle sovrastrutture, anche mentali.

    Non provero' la ricetta, essendo vegan, ma ti faccio i miei complimenti piu' sinceri per il tuo blog (credimi, non è una frase di circostanza).

    Vorrei accostarmi in maniera meno superficiale possibile alla filosofia, e mi piacerebbe se potessi consigliarmi delle "prime letture" per poter iniziare questo cammino :)

    Alessandro

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  3. una ricetta molto interessante ed originale Giulia, bello l'accostamento zucca e pasta frolla al cacao

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  4. @groppona: Buongiorno. E' bello a volte tornare a leggerti :). Concordo, la frolla al cacao è stata una ghiotta scoperta da riproporre anche in altre (o con altre) salse. Grazie del commento, un abbraccio e buona giornata

    @Alessandro: Ho letto con piacere e avidità le tue parole, in cui rimbombano considerazioni che ho fatto anch'io, più o meno negli stessi termini... l'orwelliano "1984" l'avevo in testa anch'io :). Per quanto riguarda la ricetta, secondo me puoi veganizzarla senza problemi: la frolla cui rimando è già vegana, nella crema non credo sia un problema togliere l'uovo e usare lo yogurt di soia. Anzi, già che mi ci fai pensare, la prossima volta provo anch'io a veganizzarla :D.
    Le prime letture filosofiche... qui mi cogli un po' impreparata, io ho approcciato la filosofia con il manuale liceale Abbagnano-Fornero (http://www.giovannifornero.net/index.php?pagina=scuola&sezione=protagonisti), ma un manuale scolastico non è certo il miglior modo per approcciarsi alla materia in maniera non noiosa.
    Ti propongo un paio (anzi tre) titoli di libri che consentono un approccio meno scolastico alla filosofia... non li ho letti, però, ne ho parlato con dei miei compagni universitari (anch'essi "filosofi") che vi avevano trovato buoni stimoli:
    1) 'Il mondo di Sofia' di Gaarder Jostein.
    2) 'I problemi della filosofia' di Bertrand Russel (grande uomo, filosofo e logico :D )
    3) 'Il primo libro di filosofia' di Nigel Warburton.
    Spero di esserti stata utile :D
    Un abbraccio e buona giornata

    @Valerio: Ciao! E' sempre un piacere leggerti... Grazie dell'apprezzamento, anche se merito mio è più che altro aver trovato il suggerimento di accostare crema di zucca-frolla al cacao. La crema di zucca l'ho personalizzata un po' rispetto all'originale, ma il merito è anzitutto di Petra di Vegan Blog che ha proposto l'accostamento cromatico :). Un abbraccio e buona giornata

    Giulia

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  5. Devo dire che mi sento un po' come la tua crostata, un connubio di opposti: spesso in contrasto con me stessa e spesso in contrasto con le tendenze generali della società di oggi. Non amo gli stereotipi e il fare qualcosa perchè lo fanno tutti. Mi piace questa crostata in cui un po' mi rispecchio, adoro la zucca, "dipendo" da cioccolato e trovo questo matrimonio perfetto non solo cromaticamente.La frolla dietetica non guasta e il tocco di zenzero è perfetto. Baci, buona settimana

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  6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  7. Ciao Giulia, grazie per i consigli (sia culinari che filosofici!

    PS: passo spesso da queste parti, quindi puoi rispondermi anche qui senza problemi ;)

    Il tuo commento al mio post mi è arrivato in casella email ma non compare sul blog. Misteri di blogger...

    un abbraccio

    Alessandro

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  8. il contrasto cromatico e' sicuramente molto invitante!!il sapore lo sara' altrettanto!!brava Giulia!!baci

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  9. Originale questa crostata cacao- zuccca mi piacciono gli ingredienti però a casa no :( mi prenderò una fetta della tua ;)
    un bacione Giulia a presto
    Anna

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  10. @Federica: Il tuo non amare gli stereotipi, il tuo sentirti in contrasto con la società, il tuo essere consapevole di esserlo a volte con te stessa ti rende una persona particolare, che stimo :) Se ami zucca e cacao, la crostata che li unisce non può che piacerti. Sì, trovo anch'io che l'aggiunta dello zenzero dia un tocco in più tutto particolare. Grazie del commento e buona giornata

    @chamkhmerangkor: Sorry but for mistake I deleted your comment. I visited your blog and I became your follower, also if yours is not the kinf of blog I prefer. Take care and have a good afternoon

    @Alessandro: E pensare che io il commento che ti ho fatto sul blog lo vedevo bene sul blog stesso... Dici bene tu, Misteri di Blogger, che giorno dopo giorno non mi finisce di stupirmi :P
    Sono felice che tu abbia apprezzato i miei consigli, spero di rileggerti presto, sia in termini culinari che di tuo sviluppo filosofico.
    Un abbraccio

    @Elisabetta:Grazie Elisabetta, il tuo commento mi riempie di piacere! Sono felice che il contrasto ti inviti... e per il sapore, confermo due volte (anche più se vuoi) la bontà :)

    @Anna: Che bello leggerti Anna! In casa non apprezzano la zucca, il cacao o il loro connubio? Dovremo fare una riunione in cui te ne porto una fetta di questa crostata :P
    Un abbraccio e a presto


    Giulia

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  11. Grazie per essere passata sul mio blog! Inserisco subito il link della tua raccolta e mi inserisco tra i tuoi lettori fissi! =)

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  12. Ciao dolce Giulietta...solo un piccolo saluto dalla tua zietta un po' influenzata!!!!Smack!!!

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  13. Ciao bella sono passata per Augurarti un felice Natale !! Un bacione forte Anna

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  14. Da troppo tempo non passavo di qui, la torta, a quest'ora, fa venire voglia di addentare il monitor.
    Sono passata per farti gli auguri di buone feste!!Un bacione!!!

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  15. passo solo per farti gli auguri di buon natale e felice anno nuovo, ci sentiamo a gennaio, ciao

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  16. Passavo di qui e... complimenti per il Blog
    Ti andrebbe di fare uno scambio di link con il mio www.latuapsicologia.blogspot.com ?

    Ciao e auguri
    Francesco

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  17. @Mari in cucina: Ciao! Grazie a te di aver replicato il passaggio... Ti porgo un caloroso buongiorno e i miei più cari auguri. Un abbraccio

    @Ambra: Good morning zietta :) Spero che ormai ti sia rimessa in sesto. Ne approfitto per farti i miei più caldi auguri per delle buone festività.

    @Anna: Grazie Anna :) Auguri anche a te.

    @Solema: Ciao cara! Sì era tanto che non ti scorgevo dalle mie parti... Sono felice che la crostata incontri il tuo gusto. Ti ringrazio e con gioia ricambio gli auguri.

    @Flavio: Buongiorno caro. Tanti auguri anche a te, di un buon 25 dicembre e di uno splendido inizio 2011. Un abbraccio

    @Francesco: Ciao Francesco e grazie per il commento e per l'apprezzamento del blog. Adesso faccio una capatina dalle tue parti :)
    Un abbraccio e auguri

    Giulia

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  18. Grazie a Giulia e Max - ad entrambi - per gli auguri per il nuovo anno, auguri che ricambio volentieri con trasporto :)
    A tutti un meraviglioso 2011 (o che almeno lo sia nella misura in cui più si avvicina alla meraviglia)

    Giulia

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