Il trasferimento ha significato, tra le altre cose, un mio salire di nuovo in sella. Non in sella a un prode stallone nero, ovviamente, ma della mia fedele bicicletta che avevo abbandonato all'età di 12 anni. Per fortuna trattasi di una bicicletta per adulti (ai bei tempi andati ero fiera di usarla perché mi faceva sentire "grande") e con una rapida revisione e una bella pulita è tornata in forma e pienamente funzionante.
Ogni qual volta mi sposti, ormai, lo faccio quasi unicamente in sella alla bicicletta: non ho qui la macchina e l'uso della bicicletta mi fa risparmiare un sacco di tempo rispetto all'andare a piedi. E mi trasmette la favolosa ebbrezza di assaporare la duplice natura del ciclista.
Quasi fin da subito è una cosa che mi è saltata all'occhio: l'essere ciclista, o forse è meglio dire andare in bicicletta, significa indossare di volta in volta, a seconda della situazione, una veste diversa, di essere "due in uno", se così si può dire .
Il ciclista sta sulla strada, segue le macchine, deve rispettare le regole stradali che valgono per le vetture a motore; ma il ciclista può indossare anche, a volte, l'abito del pedone, attraversando sulle strisce pedonali, incuneandosi in anfratti in un modo che a nessun mezzo motorizzato è consentito fare. Se a volte va "in controsenso", la cosa non è così scandalosa come per un automobilista o una persona in motocicletta, così com'è per il pedone.
Il ciclista si comporta come un guidatore di vettura, a volte, ma è fragile quanto un pedone e deve fare più attenzione a molte manovre. Il ciclista assapora la gioia del poter affrontare un incrocio al pari di una macchina e di poter passare su piste ciclabili situate in strade che hanno il divieto di accesso, di poter percorrere i marciapiedi ampi (non fatelo su quelli stretti, rischiate di fare incidenti com'è accaduto alla sottoscritta! ) a fianco di ignari pedoni, di rispettare il semaforo che regola il percorso delle vetture o quello che regola il passaggio dei pedoni. Andare in bicicletta consente di capire le virtù e i vizi di entrambe le nature, dell'essere automobilista e dell'essere pedone: di gustarne i punti di forza, certo, di approfittare di entrambi, ma anche di testarne le debolezze.
Andare in bicicletta mi ha permesso di prendere coscienza dei diritti e dei doveri degli uni e degli altri, delle accortezze, delle necessità che comporta l'essere l'uno o l'altro. Forse è così per ogni cosa che partecipa di due nature, che in sé le assimila entrambe: adottando sia l'una che l'altra prospettiva può assaporarle entrambe, con ciò che hanno di buono e di cattivo. L'ibrido che partecipa di due diverse prospettive può vederle, sentirle, assimilarle tutte e due avendo però, più di altri, la possibilità di mantenervi una distanza, di lanciarvi - pur essendovi dentro - uno sguardo critico; gli è più facile, da un certo punto di vista, capire l'altro, il diverso, perché l'ibrido è in se stesso due cose e capisce entrambe.
Ogni volta che salgo in sella (alla bicicletta ) a volte è questo il pensiero che mi attraversa: che questo mezzo a due ruote mi permette di vivere temporaneamente due nature, di indossare due abiti e di cercare di capirli entrambi e di perdonarli quando, poi, torno ad essere o l'uno (pedone) o l'altro (automobilista). E' una meravigliosa scuola di tolleranza.
Ed è questa stessa duttilità, questa duplicità di sguardo, questa capacità di guardare e di essere alternativamente due prospettive diverse, che ritrovo in un ingrediente come la pasta sfoglia, capace di essere e di offrire possibilità sia come dolce che come salato. L'ibridismo in realtà forse è più comune negli alimenti che nelle persone o nelle cose viventi: si pensi alle possibilità sia dolci che salate spalancateci da ingredienti come la ricotta, il tofu, la barbabietola (a questo proposito mi permetto narcisisticamente di autocitare una ricetta fatta da me medesima, la torta di cioccolato e barbabietole ), per citarne alcuni che ho usato sia in versioni dolci che in versioni salate. Ma ragionando sull'ibridismo e sulla capacità di indossare due prospettive il mio pensiero è andato subito alla pasta sfoglia, ottima sia per preparazioni dolci (usata per dolcetti o come base di dolci più complessi) che per invenzioni salate (come base per le torte salate, ad esempio).
In questa invenzione che vado a proporvi, in realtà, la pasta sfoglia (o meglio, una sua facile emulazione), conserva in pieno la sua duplicità, divenendo del tutto dipendente dal ripieno che si sceglie di darle: io per ora l'ho usata (e credo continuerò ad usarla) comunque solo per preparazioni salate, anche perché non so effettivamente se e come renderebbe in caso di "dolce ripieno". In origine questa era una ricetta - non ricetta, perché dava più che altro un'idea di stuzzichini salati con pasta sfoglia, wurstel di tofu, carote e formaggio; poi ho scoperto su Il Ricettario di Bianca i fagottini e cornetti di ricotta e questa è divenuta a tutti gli effetti una ricetta. Per le composizioni degli stuzzichini, mi sono rifatta sia ai suggerimenti dati da Bianca nella ricetta stessa dei fagottini che ad un suggerimento di mia madre che ad un'ispirazione che mi è venuta sbirciando questo video su You Tube.
Gli stuzzichini che vi propongo hanno la forma di fagottini sia triangolari che rettangolari e di sfiziosi cornetti: ottimi e simpaticissimi per un aperitivo o per un antipasto veloce, gustosi e gradevoli, sono stati una scoperta natalizia (come accenno nel titolo) che ho proposto al party di fine corso di fotografia. E adesso li propongo a voi .
Io credo proprio che il mio destino profondo [...] sia l'ibridismo, la
spaccatura. Italiano, ma ebreo. Chimico, ma scrittore. Deportato, ma non
tanto (o non sempre) disposto al lamento e alla querela.
(Primo Levi: lettera a Giovanni Tesio, 1981)
Ingredienti (per una GRANDE quantità di stuzzichini)
per la pasta di ricotta
- 200 g di ricotta (che può essere ottimamente sostituita con una medesima quantità di tofu)
- 500 g di farina 00
- 100 g di burro ammorbidito
- un pizzico di sale
- acqua q.b.
per il ripieno
- wurstel di tofu o semplicemente tofu o seitan tagliato a fettine sottili e poi in piccoli pezzettini rotondi (in modo da imitare la forma delle fettine di wurstel) q.b.
- carote q.b.
- formaggio duro, come pecorino o parmigiano, q.b. (non vanno bene i formaggi freschi e molli)
- sale
Procedimento: Preparate la pasta di ricotta setacciando la farina e impastandola con gli altri ingredienti. Dovete lasciare ammorbidire il burro quel tanto che vi consenta di lavorarlo e di amalgamarlo con la ricotta, la farina e il sale. Se è necessario (per me lo sempre stato) aggiungete all'impasto anche un po' d'acqua, che vi aiuta ad impastare gli ingredienti e ad assimilarli gli uni agli altri.
Formate una palla e fate riposare in frigorifero per 40 minuti.
Riprendete l'impasto e cominciate a dar forma ai vostri stuzzichini.
Per i cornetti: stendete la pasta (o parte di essa) in una forma più o meno circolare. Tagliatela in ottavi: avrete così otto triangolini. Prendeteli uno per uno, mettete alla base di ognuno di essi una fettina di wurstel di tofu e arrotolateli su loro stessi. E' ancora più carino se il pezzettino di tofu (o di seitan se avete usato il seitan) sporge un poco dal cornettino arrotolato.
Infornate in forno preriscaldato a 200° C per 15/20 minuti: una volta passati i dieci minuti controllateli comunque per evitare che scuriscano troppo o si carbonizzino.
Per i fagottini: stendete la pasta in una sfoglia sottile da cui ricaverete dei quadrati.
Preparate il ripieno grattugiando le carote (io uso quel lato della grattugia con i fori più grandi) e tagliando il formaggio in piccoli cubetti.
Ho qui due versioni di fagottini: la versione "fagottino quadrato" vuole che poniate al centro di ogni quadratino un poco di carote grattugiate, un cubettino di formaggio e uno spolverio di sale. Concentratevi poi sugli angoli del quadrato e uniteli al centro. Per sigillare la saldatura dei lati aiutatevi con dell'acqua.
Infornate in forno preriscaldato a 200°C per 15/20 minuti (conservando quell'accortezza che già vi feci presente per i cornetti).
L'altra versione, "fagottino triangolo", prevede invece che individuiate la diagonale del quadrato, tracciando su di essa un solco (mentale).Ponete la carote, il formaggio e il sale vicino ad uno degli angoli e chiudete il fagottino sulla diagonale, così da ottenere un traingolo. Anche in questo caso aiutatevi con l'acqua per sigillare.
Infornate sempre a 200°C per 15/20 minuti.
E con questo mio ritorno di fine gennaio inauguro il 2011 del mio blog e vi mando affettuosi saluti e un augurio di buona serata
Giulia
Ciao bella Giulia,bentornata!!Ma la tua assenza è più che giustificata,l'importante è che tu trovi il giusto equilibrio in questa nuova situazione!!Ti auguro il meglio tesò,ma tu sei in gambissima e le prospettive sono rosee!!
RispondiEliminaIo intanto mi rifaccio gli occhi con cornetti e fagottini,e cerco di immaginarne il sapore,visto che il tofu è ancora un mistero per me!!
Un bacione enorme goditi "la bicicletta"..ogni tanto sentirsi un ibrido,quasi ci fa sentire più libere!!
P.s non penso sia facile reperire la minestra nera..è un come il cavolo nero per me!!
oh giuly, uff ti ho lasciato un commento stamattina ma qui ci sono dei problemi di connessione e credo che non sia andato a buon fune :( poco male, era solo un apprezzamento di questa tua riflessione sui ciclisti, perché a me affascinano da morire le donne in bicicletta, magari una di quelle vecchie Graziella, col cestino e il bambino seduto dietro che le abbraccia forte la mamma in vita.. ehhh che vento di romanticismo :) la partemigliore però - inutile dirlo! - sono questi cornetti favolosi!! da quando lavoro in pasticceria sono diventata un'assaggiatrice folle di salatini di sfoglia.. fra l0altro ho scoperto qui vicino un nuovo super che vende solo bio e anche ogni tipo di salumi e affettati vegetariani, perciò farò una bella scorta e proverò anche i wuerstel vegan!! una baciotto, grazie
RispondiEliminazy
Ciao nipotina!!!Come stai?? Sempre piena di pensieri e di progetti!!!Sei in gamba e lo sai...so che riuscirai qualunque percorso tu decida di prendere!!!A proposito di prendere...io prenderei qualche sfogliatina...sono uno spettacolo!!Smack!!
RispondiEliminawow Giulia ;0))come stai cara??mi auguro che il tuo lavoro,ti dia grandi soddisfazioni e gratifiche,come meriti!!intanto ci regali queste delizie.....gnammmmmm^;*che dolce visione!!!un bacio cara,segno tutto..eheheh salutoni alla tua mamma e dille che ho seguito i suoi consigli sul lievito naturale(che poi,partivano da te,mi pare :) )buona giornata!!
RispondiEliminaSono bellissimi e sfiziosio brava !!! me li segno mai fatti con il tofu, salutami la mamma
RispondiEliminaUn bacione Anna
ciao giulia sono passata a trovarti per ringraziarti della tua visita.
RispondiEliminasono molto carini e devono essere anche buoni questi cornetti.
baci
Ciao, piacere di conoscerti! Siamo passate per ringraziarti della visita e per dirti che ti seguiremo con piacere! Sfiziosi i tuoi stuzzichini!
RispondiEliminaA presto! Alda e Mariella
tra amici non importa se passa un mesetto prima di farsi risentire, quindi niente scuse! :)
RispondiEliminacondivido appieno la tua riflessione sull'ibrido.. io vivrei davvero volentieri in una città a misura di bici.. qui a Firenze purtroppo è già tanto se hanno rifatto qualche pista ciclabile! forse sarebbe bene che tutti avessero un po' di esperienza da ciclista per capire cosa è concesso fare e cosa no per non ostacolare gli altri... inteso in senso letterale e non, bien sur! ;)
per quanto riguarda i cornetti.. ma si sfogliano? perché la ricetta è velocissima e se non vengono "panosi" magari li provo!
Siccome ho 2 commensali vegetariani e tra l'altro uno non mangia uova, questa la salvo!!!!
RispondiEliminaCiao cara e buona giornata!!
ciao! grazie per la sottoscrizione! ti ricordo che è possibile partecipare inserendo il banner (trovi il codice da me) e postando o una ricetta o un post di commento all'iniziativa. La data di scadenza, iniziamente fissata a domani 6 febbraio, è stata prorogata di qualche giorno. Ti aspetto!
RispondiEliminaBuooooni i fagottini!!!Io adoro fagottini, polpettine e tutto ciò che sembra fatto per essere direttamente per una boccuccia famelica come la mia!!!^__^ grassiee!bacione
RispondiEliminaCiao Giulia, passa da me quando hai tempo, c'e un premio che vorrei regalarti:):)
RispondiEliminaE sempre stupendo il tuo blog!!!
Ok, capitata per caso...mi inchino di fronte questa filosofia disseminata di bontà...mmmmh!!
RispondiEliminaCiao,
RispondiEliminasul mio blog c'è un premio per te.
http://cucina-vegetariana.blogspot.com/2011/02/sunshine-award-2011.html
Brava, bravissima!
RispondiEliminaComplimenti per il blog...
@Damiana: Anche se a più di un mese di distanza, mi piace farti sapere che il tuo commento mi ha riempito, e ancora mi riempie se lo leggo, di gioia. Le tue parole sono splendide (anche se ho i miei dubbi su quanto rosei siano le prospettive :P ). Per quanto riguarda il tofu, puoi benissimo sostituirlo con un wurstel carneo, di maiale, di tacchino, di pollo etc….
RispondiEliminaUn abbraccio e a presto
@Patapata: Io ho una vecchia mountain bike dei miei dodici anni, senza cestino (che anzi mi farebbe molto comodo) e (per fortuna) senza bambino che abbraccia ;) Sai che ti stimo per il tuo lavorare in pasticceria :) (o forse solo per il tuo lavorare). Penso che ormai avrai aggiornato la tua dispensa di affettati e salumi vegetariani… attendo un responso.
Un abbraccio affettuoso a presto
@Ambra: Ciao zietta” è sempre bello leggerti, anche se ti rispondo un mese dopo :( Grazie delle belle parole, un abbracciane e buona serata
@Elisabetta: Ma ciao cara! Apprezzo e accetto con gioia i tuoi auguri, che son più che graditi. Ho da lungo tempo riportato il saluto e il riconoscimento sul lievito madre a mia mamma, che ti ringrazia di ricambio.
Un abbraccione
@Anna: Ciao cara e grazie dell’apprezzamento! Un abbraccio
@Antonella: Ho apprezzato quando sei passata il tuo ricambiarmi, anche se hoi atteso solo ora per dirtelo. Grazie del commento un abbraccio
@Alda e Mariella: Ciao, è un piacere leggervi :D Sono contenta che vi unite al “mio seguito” (che terminone, mi fa ridere pensarci). Spero in altre vostre visite, un abbraccio
@Dalila: Ti capisco sulla non-biceclattibilità delle città… anche Pisa, l’unica città che ho veramente conosciuto sulle due ruote, è messa male, anche se in centro ci sono spesso piste ciclabili. Ma appena esci un po’ dal centro le strade sono uno sfacelo, un disastro anche per le macchine O.o
I cornetti non si sfogliano, anche se non hanno una consistenza propriamente panosa, sono piuttosto croccanti. Non so se ti possono piacere ma, se vuoi, puoi sempre provarli e poi darmi il tuo giudizio :P
@Solema: Buonasera cara, spero che i tuoi commensali abbiano gradito questa ispirazione. Un abbraccio a presto
@Norma: Ti ho lasciato un messaggio sulla mia tardiva adesione… Ho fin da subito partecipato col cuore alla tua iniziativa, non riuscendo però a trovare il tempo di aderirvi fattivamente in tempi umani :( un abbraccio
@Ramona: Spero di farcela a partecipare al tuo contest… L’ho sbirciato ed è molto interessante. Un abbraccio
@Kia: Ciao! Sono felice che ti piacciano queste creazioncine….. Grazie a te di avermi lasciato la tua traccia. Un abbraccii
@Zori: Grazie cara del riconoscimento e del premio : ) Al prossimo aggiornamento lo inserisco. Un abbraccio e a presto (nb, anche il tuo blog è molto bello :) )
@LaSilvi: Non ti inchinare, è un piacere sapere che apprezzi il mio blog e i miei (ancora troppo pochi) sforzi per riempirlo. Spero di leggerti ancora. Un abbraccio e buona serata
@Francesco: Ma grazie caro! Aggiorno al prossimo turno anche sul tuo (meraviglioso e graditissimo) premio
@Roberto: Grazie. Sei davvero gentile. Spero di rileggerti presto.
Un abbraccio
Giulia