"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

sabato 28 aprile 2012

Incerta tra possibilità e creatività, e nelle potenzialità dell'improvvisazione con i maltagliati integrali al radicchio e noci

Sono grande sostenitrice dell'immensa potenzialità dell'improvvisazione... improvvisare è un'arte, ancor più che saper eseguire direttive, comandi, prescrizioni o similari, anche perché queste già presuppone.
Se un attore non è capace di recitare un copione già scritto, non saprà mai improvvisare.
Se uno chef (o aspirante tale) non è capace di cucinare ricette già scritte, non saprà mai improvvisare sul momento una ricetta degna di nota.
La capacità è legata indissolubilmente alla possibilità di svilupparsi. Ma a questa possibilità è legata anche, allo stesso modo, la creatività?
E' grazie al suggerimento della cara Patapata che nel mio cervellino ha cominciato a lambiccarsi sulla connessione tra possibilità, ovverosia il disporre del tempo libero adeguato per dedicarsi a svaghi e similari, e creatività, ovverosia la capacità di allargare i propri orizzonti mentali inventando, incollando, unendo, creando.
Patapata non lo sa, ma quella in cui mi ha coinvolta è una riflessione tragicamente autobiografica. 
Sono disoccupata ormai da troppo tempo; da troppo tempo sto mandando domande sperando almeno in una risposta di ricezione; da troppo tempo mi scontro con la situazione di crisi globale, con la mancanza di possibilità che apre la Toscana anche solo per uno stage (sia chiaro, adoro la mia regione che a mio pensare è la migliore d'Italia... anche a livello lavorativo ha fatto una riforma sullo stage/tirocinio che le altre non hanno che invidiarle; ma le possibilità lavorative - in termini di stage - che essa ha sono poche rispetto a quelle presenti in altre regioni, come ad esempio Lombardia o Emilia Romagna), con la mia incapacità di farmi valere.
E' una situazione che mette in difficoltà, sia economiche che morali... ma che lascia un sacco di possibilità, nei termini in cui ne parla Patapata. Ho intere giornate libere.
E la creatività? Come siamo messi a questa?
Stando in questa situazione ho notato che la possibilità non incentiva affatto la creatività. Non voglio dire che la affossa, perché con tutto questo tempo ho potuto sbizzarrirmi nelle più stupefacenti creazioni e osare operazioni che forse non avrei mai pensato.... ma non credo sia il meccanismo che la fa incrementare. 
A volte avere troppa possibilità di tempo fa anzi crollare ogni impulso creativo.
E' un rischio in cui sono caduta, anche se sto cercando di risollevarmici, complici anche il sole e la primavera/quasi estate che sta arrivando.
La possibilità è in realtà un presupposto per la creatività, questo sì... Senza avere la possibilità di imparare le tecniche culinarie, senza potere apprendere trucchi o anche semplicemente le ricette basilari, manca ogni fondamento per poter essere creativi.
Devo poter aver avuto la possibilità di imparare a usare le tempere (o la pittura ad olio, o gli acquarelli, o i pastelli... fate un po' voi) per dar sfoggio della mia creatività.
Deve poter avuto la possibilità di imparare a suonare per potermi sbizzarrire nelle più audaci melodie classiche.
Devo poter aver avuto la possibilità di imparare a cucinare, a mescolare, a capire i giusti abbinamenti per poter inventare i piatti ed essere creativi.
Avuto questo, a volte il poco tempo da' anzi uno stimolo, un'urgenza che mette in moto i neuroni e stimola la creatività. Certo, il tempo non deve mai essere troppo poco, al punto da non consentire nemmeno da mettersi ai fornelli.
Come già disse Aristotele, la virtù sta inevitabilmente nel mezzo (il c.d. "giusto mezzo").



Nonostante il periodo non proprio esaltante per il mio umore (e per le mie volontà di creazioni culinarie), sono riuscita a tirar fuori una creazione di cui vado particolarmente fiera. Da qualche tempo a questa parte ho cominciato a fare la pasta in casa: non la faccio sempre perché trattasi per me di un evento eccezionale, che mi ruba un po' di tempo e che mi impegna molto.
Ma in un anno ho prodotto molte tagliatelle all'uovo, pici senesi e maltagliati di varia specie e foggia. Pur avendoli dileggiati a lungo, da poco ho rivalutato questi ultimi, perché consentono di fare da un'unica sfoglia pezzi di pasta la cui diversità nella forma è un pregio anziché un difetto.
Di questi maltagliati che vado a proporvi, ho totalmente improvvisato gli ingredienti di composizione. Per il sugo, invece, ho preso spunto da una ricetta che avevo letto tempo prima sul blog Cucina Vegan e che mi aveva intrigato un sacco: le Farfalle con Radicchio e Noci. In realtà non ho assolutamente seguito la ricetta del blog ma ho solo copiato l'idea di unire il radicchio con le noci... idea splendida e molto gustosa, peraltro.


Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.
(San Francesco D'Assisi)



Maltagliati integrali con radicchio e noci 


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