"Perché una realtà non ci fu data e non c'è; ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere; e non sarà mai una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile"

(Luigi Pirandello)

domenica 11 aprile 2010

E anche se con ritardo il mio volo è arrivato... un dolce del riciclo che non svilisce ma esalta il prodotto da riciclare. E un battito di primaverile speranza per le Sorelle Nurzia.

All'ultimo momento e approfittando subdolamente del posticipo della scadenza dell'iniziativa delle Colombe, mi inserisco ufficiosamente nel novero dei bloggers che propone una ricetta, un'idea, un'emozione relativa all'azienda delle Sorelle Nurzia o ad un loro prodotto. Perché questo dolce, non erronamente definito "dolce del riciclo" ma di cui questa definizione non restituisce appieno la ricchezza, è ognuna di queste cose... una ricetta, un'idea, un'emozione. 
I food-bloggers testimoniano con la loro sola esistenza come il cibo sia qualcosa di più di un puro e semplice nutrimento, ma sia anche affetto, coinvolgimento, tenerezza, ai più svariati livelli: dalla possibilità di condivisione con gli altri offerta dal cibo fino alla soddisfazione personale che da' il veder apprezzato il risultato del proprio lavoro, insieme ai ricordi che certe pietanze evocano (vale come esempio "universale" il noto episodio delle madeleines proustiane), al piacere vero, sensoriale, edonistico, dell'assaggio.
Il cibo è molto di più di semplice energia per sopravvivere.
Questa torta che voglio proporvi è un'emozione perché unisce in sé, per me, una serie di sensazioni benefiche o piacevoli: la soddisfazione del riciclo, il piacere corporeo e morale (in questo caso inscindibili) trasmesso dall'esperienza "gustatoria" , la soddisfazione di vedere apprezzata ampiamente una ricetta scovata da mia madre per riciclare dei miseri avanzi di panettone dopo le festività natalizie.
Suggerita a mia madre da Elisa69 del Ricettario di Bianca, era stata elaborata per riciclare la colomba. Mia madre ed io l'abbiamo usata per rimuovere dalla credenza intere forme di panettone... ottenendo un dolcetto che secondo me vale mille volte più del panettone di partenza
In casa la colomba piace più del panettone, ed ho douto lottare per appropriarmi dei 400 grammi necessari per la ricetta... ma il risultato è stato oltremodo fenomenale! Con la colomba è ancora più buona, a mio dire, che con il panettone, e molto più profumata e aromatica (non so perché questo... anche il panettone in fondo ha i suoi begli ingredienti "profumati e aromatici" ). 
Per la preparazione che qui ho fotografato non ho usato la Colomba delle Sorelle Nurzia... ho contattato Mara e ci siamo messe d'accordo perché arrivi tra un paio di settimane (prima non posso esserci per accogliere il corriere e ritirarla), ma volevo comunque dare il mio contributo concreto anche al contest, e ho quindi strappato alle fauci di mia sorella (che adora la Colomba) la dose necessaria per fare questo bel dolce. Non è un dolce del riciclo che svilisce il prodotto usato... anzi, lo rende ingrediente assoluto e principale della ricetta facendo sì che, grazie alla presenza della Colomba stessa, acquisti un aroma tutto particolare.
Ma mia madre mi ha vietato di usare allo stesso scopo anche la Colomba Nurzia, preferendo gustarla nature e senza riciclaggi o usi di un qualche genere...
Questa però qui vi lascio, anche come metafora forse ben collocata che, dalle "rovine", può rinascere qualcosa di ancor più buono ed eccellente.

Un bubbolio lontano...

Rosseggia l'orizzonte,
come affocato, a mare;
nero di pece, a monte,
stracci di nubi chiare: 
tra il nero un casolare:
un'ala di gabbiano.
(Giovanni Pascoli: "Myricae")




Dolce del Riciclo con la colomba
(di nuovo in volo) 


















domenica 4 aprile 2010

Troppe notizie per un post che vorrebbe esser breve: la Pasqua, il mio quasi-quarto di secolo, il premio di Ambra, la dolce consolazione di una crostata con la crema di castagne. E il mio volo mancato (aggiornamento del 6 aprile).

Ci tengo particolarmente a pubblicare oggi 4 aprile una mia traccia, e per un paio di motivi.
Oggi è Pasqua... ancora per un paio d'ore, finché dura la domenica 4 aprile 2010, è Pasqua. Voi mi direte, ma tu non sei atea? 
Atea e con convinzione, anche, ma le feste comandate mi danno un meraviglioso pretesto per fare gli auguri senza apparire fuori luogo. Più che per la festività in sé, il cui significato reale mi sfugge o che comunque non sento, il motivo per cui faccio gli auguri è che permettono di ricordarci degli altri, di ricordare agli altri del legame che ci lega a loro, di ricordarci dei reciproci rapporti. In questo senso i miei auguri trovano una spiegazione coerente... per quanto possa modularli "laicamente", se no, non avrebbero senso. E poi c'è quel senso di condivisione, di evento "universale" e onnicomprensivo che permette di legarci e di stringere pur brevi rapporti anche con chi non si conosce o si conosce appena... le festività comandate, come appunto  qui è la Pasqua, consentono la creazione di un linguaggio comune, che consente un contatto tra persone sconosciute. E lo scambio di auguri che, in sé, non è mai negatio e che ognuno può modulare come preferisce.
E per questo, per la possibilità di creare un contatto con voi bloggers che mi leggete, conosciuti o sconosciuti che siate, per ricordarci l'uno degli altri, che vi faccio i miei più cari e laici AUGURI per questa domenica che sta finendo e che nel mondo cristiano è Pasqua, auguri per la felicità raggiunta o da raggiungere, auguri per una primavera un po' incerta ad arrivare, per una rinascita totale, per un miglioramento e un perfezionamento personale... 
La Pasqua cade all'inizio della primavera, e non credo sia un caso che celebri una rinascita... perché la primavera è anche questo, un rinascere della natura, del mondo, degli animali e delle piante dopo la gelida e paralizzante morsa dell'inverno. Sarà stupido, ma la primavera l'associo ancora ai film Disney... sì, proprio i film che guardavo da bambina ... soprattutto quelli in cui i protagonisti erano animali e in cui la loro crescita era scandita dal passaggio da una primavera all'altra: Bambi, Red&Toby... quelli in cui il ritorno alla primavera equivaleva a un cambiamento totale, a una nascita nuova in una veste nuova. Quest'associazione scaturisce forse dal fatto che fin da bambina la primavera la odoravo come un risorgere, come un esplodere di forze viventi e vitali rimaste sepolte durante il freddo.
E non è un caso, credo, che si sia scelto di far risorgere Cristo, di farlo tornare a nuova vita, proprio agli albori della primavera.
Il secondo motivo per cui ci tenevo a scrivere oggi è che il 4 aprile è il mio compleanno. E a volte capita, in effetti, che coincida con la festività pasquale... è stato curioso oggi ricevere una serie di doppi auguri da amici e conoscenti (qualcuno a dire il vero ha volutamente omesso gli auguri di Pasqua, e qualcun'altro si è dimenticato del compleanno  ...), anche se ovviamente sottolineavano maggiormente l'episodio che riguarda me personalmente e non quello che coinvolge tutta la nazione (o tutta la civiltà giudaico-cristiana).
4 aprile del 2010... fanno 24 anni, cioé quasi un quarto di secolo. Per quanto ormai non rivesta più tutta l'importanza che aveva quando ero più piccola, il compleanno è data campale, perché provoca in me riflessioni e malinconie varie, e per quanto mi sia imposta di non farlo mi conduce a guardare indietro, all'anno che ha riempito la lacuna tra i 23 e i 24 e a quello che in quell'anno ho fatto e realizzato. Anche se c'è stata solo, stavolta, una vaga sensazione di malessere e di malinconia, che c'è sempre quando penso alla gran matassa di tempo che mi è passata addosso; ma non ho nemmeno pensato un attimo a soffermarmi un attimo alle sconfitte e alle vittorie, se così si può dire, dell'anno intercorso tra il 4 aprile del 2009 e il 4 aprile del 2010.
E questo, credetemi, è un bene, perché di solito quando faccio così tendo a sottolineare solo le sconfitte e quello che non è andato come volevo/come doveva/come mi sarebbe piaciuto, e non le cose buone che sono intercorse... e ad autocommiserarmi un po'.
E visto che nel mio progetto di rinascita per il 2010 già iniziato da un po' questa tendenza all'autocommiserazione deve sparire, è cosa buona e giusta che nel soffermarmi un attimo a guardarmi indietro non abbia voluto indulgere troppo sul mio ancor vicino passato. Mi ha assalito un attimo un magone di solitudine e di amarezza, ma non credo fosse dovuto al mio rimembrare i "bei" tempi andati .
E adesso, prima della ricetta che generosamente vi e mi regalo per il mio ventiquattresimo compleanno, vi lascio un dolce memento di primavera provieniente da Ambra de Il GattoGhiotto che è così gentile da avermi pensato per questo meraviglioso riconoscimento, di cui la ringrazio con calore e con riconoscenza, anche perché ho trovato in lei una persona davvero dolce e intelligente e che propone ricette interessanti, buone e con un tocco tutto particolare.

Giro questa allettante promessa di primavera a colleghi di blog:
  1. Vale di Mangia e Bevi
  2. Maurina di Comfort Food
  3. Patapata di Pasticci Patapata
  4. Lorenzo di Il Lorenzo Luculliano
  5. Solema di La cucina di Nonna Sole
  6. Laura di Essenza di Vaniglia
  7. Manuela e Silvia di Spizzichi e Bocconi
  8. Pagnottella di Il gaio mondo di Gaia
  9. Marsettina di Sempre in cucina con Allegria
  10. Susy di Cucinare con me
Ambra mi aveva in realtà passato anche un Honest Scrap, ma lo rimando al prossimo post... ci metterei tropo tempo ad elaborare dieci interessanti cose che non sapete di me e amerei invece (anche se in tutta onestà la vedo ardua  ) concludere prima dello scoccare della mezzanotte.
A consolarmi dalla primavera che non giunge ancora (Pasqua ben piovosa questa) e degli anni che si srotolano inseorabilmente gli uni sugli altri è venuta però questa meravigliosa ricetta che non ha collegamenti con i temi finora esposti se non il suo enorme (per me ) potere ristoratore e rinfrancante, da vera "rinascita primaverile" : l'ingrediente principale, cioé le castagne, sono ben poco primaverili, lo so, ma usando le castagne secche ho superato questa difficoltà stagionale.
L'idea originale è di Magie Vegan, cui sono grata per questa sensazionale scoperta di un modo buono e goloso di usare le castagne. (prima non ci andavo matta, ma da quando grazie a Magie Vegan ho scoperto questa crostata mi sono interessata a scoprire i vari modi in cui potevo utilizzarle, scoprendo ricette e utilizzi anche geniali).
Sulla base della ricetta di Magie Vegan ho unito una strepitosa crema di castagne (ottima da mangiarsi anche da sola, a cucchiaiate, o spalmata sul pane) ad una "pasta frolla" anticolesterolo senza burro e uova. copiata quasi alla lettera da una ricetta di Broscina su Il Ricettario di Bianca...  pasta che in fatto di ingredienti ha ben poco della frolla canonica ma che la eguaglia decisamente in fatto di gusto, anche se è friabile e delicata, ancor più di quella canonica con burro e uova... quindi se volete provarla trattatela con gentilezza.


Nota del 30 novembre 2010: Con questa ricetta partecipo alla raccolta Castagne: raccolta di ricette di Paola de La cucina di Paola Brunetti.








[...] e quando miro in cielo arder le stelle;
dico fra me pensando:
a che tante facelle?
che fa l’aria infinita, e quel profondo
infinito seren? Che vuol dir questa solitudine immensa? Ed io che sono?
(Giacomo Leopardi: "Canto di un pastore errante dell’Asia")




Crostata con crema di castagne


















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